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Consiglio di Stato conferma ordinanza chiusura sala giochi per esercizio abusivo di raccolta scommesse

28 marzo 2014 - 09:10

“Per l’attività di giochi e scommesse dal quadro normativo di riferimento emerga come la qualità di concessionario costituisca presupposto imprescindibile, laddove stabilisce che la licenza può essere data esclusivamente a soggetti concessionari o autorizzati da parte di Ministeri o di altri enti, ai quali la legge riserva, appunto, la possibilità di svolgere l'attività suddetta. Con queste motivazioni i giudici della terza sezione del Consiglio di Stato hanno respinto il ricorso presentato dal gestore di una sala giochi contro la chiusura disposta da un'ordinanza  dirigenziale del Comune di Santa Maria Capua Vetere - e confermata dal Tar Lazio - per l’esercizio abusivo di raccolta scommesse.

Scritto da Redazione GiocoNews
Consiglio di Stato conferma ordinanza chiusura sala giochi per esercizio abusivo di raccolta scommesse

 


La sentenza segue di pochi giorni gli analoghi provvedimenti emessi dal Tar Lombardia e dal Tar Lazio.


IL PARERE DEL GIUDICE PENALE - Il giudice penale aveva archiviato il procedimento penale "per esercizio abusivo dell’attività di scommesse ritenendo che i principi di derivazione comunitaria, quali la libera circolazione e di prestazione di servizi, comportano la disapplicazione delle norme nazionali che puniscono come reato l’esercizio di giochi e scommesse collegato ad operatori che abbiano ricevuto le relative concessioni in Paesi della Ue, ma non anche in Italia".

 

L'ORIENTAMENTO DEL CONSIGLIO DI STATO - A questa  motivazione però il Consiglio di Stato ha opposto  un diverso orientamento – già espresso con le sentenze 28 novembre 2013 n 5636 e seguenti - "maturato alla luce del principio di diritto enunciato dalla recente sentenza della Corte di giustizia del 12 settembre 2013 sulla complessa relazione tra diritto nazionale e diritto comunitario in materia di giochi e scommesse"; da tali sentenze risulta che “per l’attività di giochi e scommesse dal quadro normativo di riferimento emerga come la qualità di concessionario costituisca presupposto imprescindibile, laddove stabilisce che la licenza può essere data esclusivamente a soggetti concessionari o autorizzati da parte di Ministeri o di altri enti, ai quali la legge riserva, appunto, la possibilità di svolgere l'attività suddetta".

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