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Betting Exchange: scade oggi lo stand still a Bruxelles per la nuova modalità di gioco chiesta dall'Italia

18 maggio 2012 - 07:53

Scade oggi a mezzanotte il periodo di stand still presso la commissione Europea del decreto direttoriale recante regole relative a “Scommesse a distanza con modalità di interazione diretta tra i singoli giocatori”.Il cosiddetto Betting Exchange è una tipologia di scommesse sportive a quota fissa esclusivamente a distanza, che prevede la possibilità di interazione diretta tra i singoli giocatori e che, quindi, consiste nel mettere a raffronto i giocatori fra di loro, una parte dei quali praticamente assume il rischio, quindi “tiene il banco” al pari di un bookmaker, mentre un’altra parte assume il ruolo di scommettitore. E l'Unc chiede regole comuni in Europa sul gioco online

Scritto da Sm

Il gioco potrà essere offerto dai concessionari di cui all’art. 24, comma 13 delle legge 88 del 2009, i quali conseguiranno come compenso una percentuale sul movimento di gioco. Tale compenso è inciso dall’imposta unica pari al 20%, così come previsto dal citato art. 12 del dl 39 del 2009. Gli avvenimenti oggetto di scommessa sono gli stessi previsti dalla disciplina delle scommesse sportive a quota fissa, ai sensi del decreto del Ministro dell’economia e finanze 1 marzo 2006, n. 111.

Dopo il parere della Spagna, il periodo di stand still del decreto, previsto per lo scorso 17 aprile, era stato prorogato al 18 maggio 2012. Il governo spagnolo, infatti, ha detto che “Per avviare il betting exchange in Italia occorre un accordo preventivo tra gli enti regolatori nazionali, per favorire un corretto controllo dell’attività di gioco, le indagini sui casi di frode e riciclaggio di capitali e per determinare una corretta distribuzione delle imposte”. Secondo la Spagna, occorre riformulare il testo, soprattutto per quanto concerne la parte relativa alla piattaforma di gioco. Il decreto dei Monopoli di Stato potrebbe costituire, a detta della Spagna, una sorta di ‘cavallo di Troia’ con cui operatori con concessione in altri Stati Membri dell’Unione potrebbero aggirare le normative nazionali sui giochi, in contrasto con i principi di libero stabilimento e prestazione di servizi.

Se non dovessero essereci ulteriori pareri, la palla passa nuovamente ai Monopoli di Stato per l’attuazione nel mercato italiano di questa nuova tipologia di gioco.

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