skin

Stanleybet, dal Regno Unito un nuovo attacco all'Italia: “Verso la fine del sistema concessorio”

24 agosto 2012 - 07:54

Stanleybet metterà a dura prova la nuova offerta che deriva dalla legislazione italiana che viola il diritto dell'Unione europea per ratificare, di fatto, la fine del sistema concessorio. E' la (nuova) minaccia che il bookmaker di Liverpool Stanleybet lancia nei confronti dell'Italia, promettendo, ancora una volta, battaglia. A darne l'annuncio è il Ceo della società britannica, David Purvis, in una intervista rilasciata alla rivista online Yogonet.com. Come ricorda Purvis, ci sono ben tre sentenze della Corte di Giustizia europea che criticano l'Italia per il modo in cui è stato gestito il sistema di concessioni nelle gare del 1999 e del 2006. Per questo, dice, “Abbiamo voluto richiamare l'attenzione della Commissione su come l'Italia ha impostato la nuova gara, che viola ancora una volta il diritto europeo, come nei casi precedenti, concedendo un vantaggio ingiusto per gli operatori storici, che possono continuare a operare col supporto della legge nazionale, anche se la loro licenza era tecnicamente scaduta”.

Scritto da Vincenzo Giacometti

Stanleybet è ormai uno degli 'attori' del sistema italiano delle scommesse – sostiene Purvis – (secondo quanto apprende GiocoNews.it sarebbero oltre 500 i Ctd Stanleybet nella Penisola, Ndr), pur non essendo dotata di regolare concessione prevista dall'ordinamento nazionale, ma la  legittimità ad operare, per il bookmaker di Liverpool, “è sancita dalla giurisprudenza della Corte europea che sarebber immediatamente applicabile e vincolante per la legislazione nazionale”. Tali sentenze della Corte di Giustizia rappresenterebbero l'alternativa, per ora, al sistema concessorio. “Negli ultimi tempi, si sono svolti una serie di incontri con le autorità italiane al fine di studiare modi che possano consentire a Stanleybet di entrare nel sistema di concessione italiano. Tuttavia – accusa Purvis - il risultato ottenuto dalle autorità italiane, per ora, è solo un altro tentativo di infrangere la legge, restituendo ai consueti operatori il diritto di continuare ad operare, nonostante la loro licenza sia scaduta, fino al momento in cui diventano vincitori di una nuova gara, che ovviamente è stato progettata solo per loro”.
Secondo il Ceo Stanleybet, dunque, l'Italia e la Francia sono due pessimi esempi di regolamentazione del gioco pubblico, mentre il paese più avanzato in termini di gioco regolamentato, rimane il Regno Unito.
Ma non ha certo intenzione di deporre le armi. Anzi. “Stanleybet metterà alla prova la nuova offerta che deriva dalla legislazione che viola il diritto dell'Unione europea per ratificare, di fatto, alla fine del sistema di concessioni. La ragione è che, dopo due bandi creati dal sistema italiano in palese violazione dei principi fondamentali del diritto comunitario, il sistema non potrebbe consentire a una nuova offerta di violare ancora una volta gli stessi principi, favorendo sempre una determinata categoria di operatori”. Tuttavia, a questo punto, Stanley ritiene che l'effetto netto di queste nuove violazioni è che tutti gli operatori illegali, partecipando alla gara e applicando i ben noti principi di "abuso di diritto" possono diventare perfettamente legali. “Per questo motivo, è nostra opinione che il sistema concessorio deve essere una volta per tutte invalidato”.
Ovviamente, è possibile che, per effetto dell'azione di operatori come Stanleybet e altri, la nuova gara venga sospesa. Tuttavia, questo non salva il sistema in quanto, come osservato da Stanleybet in una serie di note inviate ad Aams, è sufficiente denunciare la nuova operazione illegale  per cancellare, una volta per tutte, il sistema. E la chiamata alla nuova gara, nonostante tutti gli sforzi di Stanley per evitarlo, è da considerarsi ancora una volta anti-europea.

Articoli correlati