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Palmieri (Sicon): “Troppi ritardi nel bando di gara per nuove concessioni”

05 marzo 2013 - 14:27

Procedure semplificate per l’attivazione dei punti vendita, parità di tassazione tra gioco online e fisico e una riforma di prodotto riguardo alle scommesse ippiche. Sono queste le principali richieste del Sicon – il sindacato dei concessionari di scommesse – e del suo presidente, Raffaele Palmieri, che spiega a GiocoNews.it le ragioni del malcontento degli operatori, alla vigilia di un'audizione con l'Agenzia delle Dogane per discutere delle problematiche del nuovo bando. Sbordoni, legale gaming: "Arresti e sequestri nel gioco? Le regole del settore funzionano" Scommesse sportive: a febbraio la raccolta a + 6,1%

Scritto da Ac

Il Sicon ha chiesto audizione ai Monopoli di Stato riguardo al bando di gara per l'assegnazione delle nuove concessioni di scommesse sportive. Cosa non vi piace di questo bando?
“Non ci piace sicuramente il ritardo con cui si è esplicata la gara, e soprattutto la concorrenza sleale che stiamo subendo dagli operatori illegali e quelli legali con i trasferimenti che dovevano partire insieme alle nuove assegnazioni (duemila)  invece sono partiti ben nove mesi prima. Qualcuno si dovrà assumere le responsabilità di questa scelta arbitraria e scellerata”.

Quali sono le vostre proposte e richieste?
“Procedure semplificate per l’attivazione dei punti vendita (massimo quindici giorni), una tassazione equiparata tra gioco online e quello fisico, ovvero una tassazione solo sul margine, che consisterebbe nella reale ripresa della sussistenza della rete di vendita”.

Qual è la situazione del mercato delle scommesse ippiche e quale il suo punto di vista?
“La riforma del prodotto è prioritaria e va fatta, anche perché tra poco partiranno le virtual race e le scommesse ippiche subiranno una ulteriore concorrenza. Il negozio promuove solo i prodotti con cui guadagna maggiormente”.

Crede ci siano ancora possibilità di invertire la rotta?
“Assolutamente sì, ma ci vuole la volontà e la fermezza di tutti: Monopoli, operatori ed ente tecnico per  far ripartire il settore”.

Rispetto ai Ctd, la battaglia campale per il Sicon, com'è la situazione attuale rispetto a qualche anno fa? Ci sono stati dei miglioramenti oppure è andata peggiorando? Come si potrebbe risolvere, a suo giudizio, questa anomalia?

“Le nostre battaglie sono state sempre coerenti e contro l’illegalità di settore e non contro o questa o quella azienda; lo sviluppo ci ha dato ragione, visto che gli operatori online che utilizzano la rete terrestre sono in grossa difficoltà. Purtroppo la situazione è andata peggiorando con l’avvento degli operatori senza licenza che hanno un offerta più conveniente non avendo l’onere delle tasse (5 percento) e, in particolare, la magistratura ci ha messo del suo, le sentenze sono a nostro favore, ma sono in genere, probabilmente, mal supportate dall’avvocatura di Stato e dalla comunicazione in genere, spesso di 'difesa' e del tutto confusa”.

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