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Il procuratore di Bari, Laudati: "Scommesse, sistema sfuggito di mano"

07 maggio 2013 - 08:19

“Il meccanismo delle scommesse oggi è una giungla, e il sistema di controllo è sfuggito di mano”. A dirlo è il procuratore capo della Repubblica di Bari, Antonio Laudati, durante il seminario sulla giustizia sportiva, in programma ieri a Firenze, nel centro tecnico di Coverciano. Si tratta del 6° seminario di aggiornamento tecnico-formativo per giornalisti sportivi organizzato dalla Figc e dall’Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi) in collaborazione con il Settore Tecnico della Federcalcio e con il Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi.

Scritto da Redazione

Dopo la giornata di ieri, che ha visto salire in cattedra tra gli altri due dei miglior tecnici italiani, Carlo Ancelotti e Vincenzo Montella, il procuratore capo della Repubblica di Bari Antonio Laudati, il presidente della Corte Federale della Figc Gerardo Mastrandrea e il capo della Procura Federale della Federcalcio Stefano Palazzi, oggi a Coverciano sarà la volta del designatore degli arbitri Uefa Pierluigi Collina che analizzerà, con il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi e il designatore della Can A Stefano Braschi, il ruolo degli arbitri addizionali e le nuove tecnologie. A chiudere il seminario sarà l’intervento del presidente federale Giancarlo Abete.

Si è parlato della necessità di riformare la giustizia sportiva con il presidente della Corte Federale della Figc, Gerardo Mastrandrea, e con il procuratore federale Stefano Palazzi, ma soprattutto di scommesse nel calcio. Laudati ha aggiunto: “Siamo tutti cresciuti con la schedina del totocalcio che alimentava lo sport italiano, mentre ora si assista ad uno scenario totalmente incontrollabile dove si può scommettere anche a cinque minuti dalla fine della partita e su singoli eventi che prescindono dal risultato. Negli ultimi anni solo in Europa – ha aggiunto Laudati – si è passati da 3 a 84 miliardi di fatturato, con cinquemila aziende che vivono di scommesse. Oggi siamo di fronte ad un fenomeno del tutto nuovo distante dal vecchio calcio scommesse o da calciopoli. Oggi vi sono criminali stranieri che entrano in contatto con il mondo del calcio in Italia perchè hanno capito che vendendo droga si guadagna molto ma si rischiano 30 anni di carcere mentre con le scommesse si guadagna molto ma si rischia poco”. Laudati ha aggiunto: “Tantissimi tesserati hanno la mania delle scommesse, che aggirano attraverso intermediari, un fenomeno più vasto nelle serie minori”.

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