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Sts: "Fuori i ctd dalle nostre ricevitorie"

02 luglio 2013 - 09:07

Pugno duro del Sindacato Totoricevitori Sportivi, Sts, contro i ctd. “Il direttore per i giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Fanelli, ha sottolineato il valore della gara dei 2.000 negozi conclusasi da poco: ‘il bando ha rispettato tutti i criteri europei, escludendo ogni possibile discriminazione e quindi è stata un’opportunità per gli operatori di poter entrare nel mercato italiano delle scommesse in maniera assolutamente lecita.

Scritto da Sara
Sts: "Fuori i ctd dalle nostre ricevitorie"

Quindi – ha spiegato – chi non ha voluto adeguarsi alla nostra normativa lo ha fatto per una scelta precisa’. Basterebbero queste poche parole per rispedire al mittente le offerte provenienti dai diversi bookmakers esteri che non hanno partecipato ad alcuna delle gare pubbliche bandite in Italia”, afferma Sts.

 

E rincara la dose: “Oltre ai Ctd che aprono esattamente per fare solo e soltanto trasmissione dati, punti di raccolta telematica vengano installati all’interno di esercizi pubblici quali bar e simili. Gli operatori non autorizzati non hanno preclusioni in ordine alla tipologia di esercizi che vorrebbero inglobare nella propria rete di raccolta: nei loro progetti possono rientrare anche le nostre tabaccherie – ricevitorie ma, a questo proposito, ribadiamo il nostro fermo no! Le nostre porte sono serrate. La nostra categoria da sempre si batte contro il mercato illegale e irregolare del gioco che fa profitti sulla pelle dei ricevitori autorizzati e su quella dei giocatori, lasciati privi di ogni tutela. Noi, al contrario, offriamo gioco nel rispetto di tutte le regole – autorizzatorie, fiscali, amministrative, sanitarie, di polizia – imposte dal sistema e, pertanto, lavoriamo solo con soggetti regolarmente muniti di concessione. Accogliamo, quindi, con estremo favore la notizia data dallo stesso direttore Fanelli secondo la quale: ‘da settembre partirà una forte azione di contrasto, anche avvalendosi delle Forze di Polizia e della Guardia di Finanza, contro coloro che offrono gioco ma sono privi di una concessione dello Stato’”.

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