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Bando scommesse, Procura di Taranto: "Si attena Corte Ue prima di sequestrare beni"

30 giugno 2014 - 13:58

La Procura di Taranto attende la pronuncia della Corte di Giustizia sulla legittimità del bando per le 2000 nuove concessioni di scommesse. Per questo la Procura ha deciso, alla luce della giurisprudenza europea e dei dubbi sulla legittimità dell’ultimo bando di concessione, il dissequestro del materiale informatico di due centri collegati alla Uniq Group ltd.

Scritto da Mc
Bando scommesse, Procura di Taranto: "Si attena Corte Ue prima di sequestrare beni"

 

LE MOTIVAZIONI - Nel provvedimento si legge che “allo stato attuale della normativa esistente , così come interpretata dalla Corte di Giustizia, dalla Corte di Cassazione, dal Consiglio di Stato e dal resto della magistratura ordinaria e amministrativa italiana, e soprattutto alla luce del ricorso al Tar avverso al c.d. ‘bando 2000’… mentre è necessario acquisire le prove ai fini della eventuale definitiva incriminazione (giocate, schedine, palinsesti), non si ritiene opportuno, nell’attuale panorama legislativo e giurisprudenziale, porre in essere sequestri di beni prima che si pronunci la Corte di Giustizia e che si possa, dunque con certezza opinare in merito alla legittimitá o meno delle condotte ipotizzate , impedendole o autorizzandole (anche ) per il futuro”.

“I dubbi sulla legittimità del bando e il ricorso avverso lo stesso, proposto dalla Uniq Group , sono elementi fondanti il provvedimento del Magistrato, che informato sulla questione pregiudiziale sollevata anche in Corte di Giustizia , in merito al ‘bando 2000’, non ritiene opportuno il mantenimento di una misura reale che non abbia fondate motivazioni. La Uniq Group ha infatti partecipato al bando delle 2000 concessioni ed è stata illegittimamente esclusa per motivi che non concernono la sicurezza pubblica”, si legge in una nota della società di scommesse.

Il ricorso al Tar proposto è allo stato pendente e verrà discusso a breve nel merito.

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