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Ughi (Snai Servizi): "Lo Stato faccia chiarezza prima del bando 2016"

12 settembre 2014 - 07:38

Attendiamo una risposta chiara dallo Stato per capire una volta per tutte se i concessionari italiani di scommesse operano in esclusiva su una rete legale, oppure se è consentita anche la raccolta su una rete parallela. A parlare è Maurizio Ughi, presidente di Snai Servizi, che spiega a GiocoNews.it gli obiettivi e gli auspici dell'azione legale avviata contro l'amministrazione.

Scritto da Alessio Crisantemi
Ughi (Snai Servizi): "Lo Stato faccia chiarezza prima del bando 2016"

 

 

"Ad oggi non è chiaro quale sia il principio seguito dallo Stato e i Monopoli non l'hanno chiarito neppure di fronte al nostro interpello nei tempi regolari. Per questo siamo andati al Tar impugnando il silenzio dell'amministrazione e cercando di avere una risposta concreta".

 

UDIENZA AL TAR IL 19 NOVEMBRE - E la risposta potrebbe arrivare entro il prossimo novembre: il tribunale amministrativo laziale ha fissato al 19 del mese l'udienza relativa al ricorso di Snai Servizi, ma è possibile che una risposta formale arrivi prima di tale data. O, almeno, questo è lecito aspettarsi, poiché risulterebbe quanto meno insolito che una amministrazione pubblica si faccia imporre da un giudice di dover rispondere a un interpello. E a quel punto sarà però interessante analizzarne i contenuti.

 

LE RICHIESTE DI SNAI - Nell'azione legale intrapresa da Snai Servizi si chiede, in estrema sintesi, se è possibile operare in Italia nella raccolta di scommesse senza una concessione rilasciata attraverso una regolare gara pubblica. Se ciò risultasse possibile, allora Snai Servizi chiederebbe di essere autorizzato alla raccolta essendo risultata 'discriminata' dalla precedente gara. Altrimenti, se lo Stato intenderà ribadire quello che è il principio fondante del gioco pubblico, cioè che la raccolta deve essere effettuata esclusivamente attraverso una concessione, allora dovrà dire cosa sta facendo e cosa intende fare per bloccare il fenomeno.

 

ORA O MAI PIU' - Perché una cosa è certa, e Ughi la ribadisce a gran voce: "Occorre risolvere la situazione ora o mai più. Perché il 2016 si dovranno riassegnare le concessioni ripartendo praticamente da zero, e bisognerà spiegare a chi intende partecipare se avrà un'esclusiva o meno su quella attività. È tenendo conto che il 2016 è alle porte, noi di Snai Servizi abbiamo ritenuto insostenibile l'immobilismo attuale rispetto al tema della raccolta non autorizzata".

 

CTD CONTINUANO AD APRIRE - E aggiunge: "Da quando abbiamo avviato questa azione - scrivendo anche al premier Matteo Renzi - ad oggi, per esempio, abbiamo continuato a contare la nascita di qualche centinaio di Ctd sul territorio, il che significa che il fenomeno è tutt'altro che scemato. Per questo serve intervenire, in qualunque modo. Se lo Stato ci dirà che nel 2016 risolverà tutto, vorrà dire che aspetteremo:
visto che in 15 anni che ci portiamo dietro questa situazione, poco cambia l'attesa di qualche mese in più. Ma se al contrario dovessero farci capire che è possibile operare anche attraverso una rete parallela, allora sarà bene saperlo prima, in modo che ogni concessionario potrà regolarsi in vista della gara. Certo, se così fosse, ci sarebbe una probabile pioggia di richieste di risarcimento da parte di chi aveva pagato una concessione sapendo che aveva la raccolta in esclusiva. Ma questo è un altro discorso.
Intanto si potrebbe scrivere la parola fine sulla questione dei Ctd uscendo da questa insostenibile impasse".

 

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