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Licenze polizia per centri collegati a bookie esteri, Cassazione: “No è discriminatorio”

21 ottobre 2014 - 13:39

Il ‘no’ della Questura a un centro scommesse Goldbet, che chiedeva la licenza di pubblica sicurezza pur in assenza di concessione, è in contrasto con la giurisprudenza della Corte di Cassazione, secondo la quale la legge italiana che punisce le scommesse senza autorizzazione lede i diritti di libera circolazione e stabilimento all’interno dell’Ue.

Scritto da Gt
Licenze polizia per centri collegati a bookie esteri, Cassazione: “No è discriminatorio”

Lo ribadisce la terza sezione penale della Corte di Cassazione in una sentenza – pubblicata da Lexandgaming – che riguarda un punto collegato al bookmaker austriaco: “L’autorizzazione è stata negata al titolare per i rapporti con Goldbet, non essendo quest’ultima titolare di una concessione Aams. Sia il diniego che il sequestro dell’agenzia sono in contrasto con le decisioni della Cassazione qualora il soggetto incriminato – secondo l’interpretazione delle sentenze Placanica e Costa-Cifone della Corte di Giustizia Europea - svolga senza autorizzazione un’attività organizzata di intermediazione per la raccolta di scommesse in favore di una società straniera che non abbia potuto ottenere in Italia le concessioni o le autorizzazioni richieste dalla normativa interna, a causa del rifiuto dello Stato italiano di concederle e tale rifiuto abbia violato il diritto comunitario”.

 

La norma penale va quindi disapplicata, dal momento che l’autorizzazione richiesta dall’agenzia Goldbet è stata negata “per ragioni discriminatorie” e dunque non si può, nel caso in esame, ritenere sussistente il fumus delicti in relazione al reato di cui all’articolo 4 della legge 401/1989”. La terza sezione penale della Cassazione ha così respinto il ricorso della procura di Napoli, che aveva impugnato la decisione – già favorevole al centro scommesse - del Tribunale della Libertà del capoluogo campano.

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