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Sanatoria Ctd: Cifone (Acogi) "Potrà aderire solo il 20% dei centri"

24 dicembre 2014 - 10:29

“Ritengo che la legge di Stabilità abbia di fatto riconosciuto il ruolo dei Ctd nel nostro Paese, pur non essendo riuscita a quantificare nella maniera più giusta e opportuna l’importo con cui i centri potranno 'sanare' la propria posizione dal punto di vista giuridico ed erariale.

Scritto da Sara
Sanatoria Ctd: Cifone (Acogi) "Potrà aderire solo il 20% dei centri"

A preoccuparmi, infatti, non è la cifra di 10mila euro da pagare immediatamente, ma l’indeterminatezza della cifra da versare a saldo degli anni pregressi di attività. Lo Stato non ha una giusta contezza dei reali margini di profitto dei titolari dei Ctd ed è per questo che l’Acogi ha invocato un tavolo di trattativa: vogliamo dialogare e discutere proprio sull’importo di una regolarizzazione che, comunque, abbiamo chiesto da tempo e aspettavamo”. Lo afferma il presidente di Acogi, Ugo Cifone, commentando a Gioconews.it le disposizioni contenute nella legge di Stabilità, approvata dal Parlamento, sulla ‘sanatoria’ dei centri scommesse che operano in Italia con una concessione estera.

Crede che i centri aderiranno a questa ‘sanatoria’?

“La ‘sanatoria’ potrebbe non portare ad un’adesione massiva dei centri di trasmissione dati, perché le somme richieste sono ingenti e moltissime attività non sono in grado di pagarle: potrebbero chiudere e si perderebbero di migliaia di posti di lavoro. La sensazione quindi è proprio questa: alla ‘sanatoria’ potrà aderire il 20% dei Ctd presenti in Italia, mentre gli altri si troveranno a scegliere di rischiare o di chiudere definitivamente”.

Coloro che hanno una concessione in Italia non vedono di buon occhio questa proposta, descrivendola come discriminatoria. Cosa ne pensa?

“E’ esattamente il contrario, ad essere discriminati sono stati i Ctd. Lo dimostrano le battaglie legali che hanno dovuto condurre per anni, al fine, tra l’altro, di tutelare il loro diritto al lavoro. Per oltre un decennio infatti i Ctd hanno combattuto un ordinamento discriminatorio, che ha sempre protetto le posizioni commerciali acquisite dai concessionari. Hanno poi ottenuto il riconoscimento delle proprie istanze dalla Corte di Giustizia Europea, tanto che la ciliegina sulla torta è stata proprio la sentenza Costa-Cifone. I Ctd non hanno mai voluto aderire ad un sistema iniquo, che proteggeva i concessionari e li discriminava, e non penso che il provvedimento contenuto nella Legge di Stabilità possa ribaltare addirittura le posizioni. Le condizioni, come ho detto, sono così onerose che forse si dovrà aspettare il 2016 perché il sistema italiano delle scommesse possa trovare la stabilità che non ha mai avuto. Ovviamente chiediamo un confronto con le istituzioni: senza questo passaggio difficilmente i problemi si risolveranno anche sul lungo periodo”.

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