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Cassazione annulla sequestro Ctd: rinvio a tribunale Cosenza

07 marzo 2017 - 15:30

La Cassazione annulla il sequestro di un centro scommesse e rinvia al tribunale di Cosenza.

Scritto da Redazione
Cassazione annulla sequestro Ctd: rinvio a tribunale Cosenza

La Corte di Cassazione, come già fatto in casi analoghi, annulla il provvedimento di sequestro dei beni ad un affiliato Betn1 e rinvia al giudice di Cosenza, "poichè precluso nel merito alla Suprema Corte, le palesi plurime discriminazioni che Betn1 ha dovuto subire a causa del Bando Monti e dalle leggi di Stabilità 2015 e 2016", afferma il legale della società, Maria Teresa Parrelli.

Secondo i giudici “nell'ambito dei plurimi argomenti dedotti - di cui la maggior parte relativi a circostanze di fatto il cui accertamento si appalesa necessario per valutare le doglianze della sopravvenuta sanatoria fiscale in materia, accertamento precluso a questo giudice di legittimità - pare dirimente la seguente questione, già ventilata innanzi al Tribunale del riesame: sussiste, sul piano dei principi, il contrasto con gli art. 49 e 56 Tfue della clausola del bando 2012 che impone al concessionario di cedere a titolo non oneroso, all'atto della cessazione dell'attività, per scadenza del termine della concessione, l'uso di materiali ed immateriali di proprietà che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco”.

La società ha inviato un esposto in comunità Europea "dove sono state evidenziate le continue violazioni dei dettami del trattato in considerazione della legittimità legislativa, degli aiuti di Sato e dell’accanimento giudiziario che nonostante i continui solleciti ed incontri avvenuti in questi anni con i funzionari di Stato, continuano a verificarsi. Rimaniamo in attesa, come tutti gli operatori del settore, della formulazione del nuovo Bando di gara per la raccolta di scommesse sia terrestre che online, che ricordiamo dovevano essere pubblicati a giugno 2016. Esse garantiranno la vera competitività tra i vari  soggetti economici interessati,  semprechè non sia manifesta la volontà di proteggere le posizioni di alcuni operatori  rispetto ad altri, come è accaduto con la procedura per l’ottenimento della proroga delle concessioni attuali (illegittime) che preclude a qualsiasi nuova compagnia  il rilascio di una licenza italiana", prosegue il legale.
 

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