Il prossimo anno il torneo di eSport Intel World Open si svolgerà a Tokyo in vista delle Olimpiadi estive di Tokyo2020 in una gara che andrà a rafforzare ulteriormente i collegamenti tra il movimento degli eSports e il Comitato olimpico internazionale (Cio).
Anche se questa è una grande notizia per i giocatori, molti regolatori del gioco stanno cercando di regolamentare in maniera specifica le competizioni legate agli eSporta, anche in virtù della particolare e crescente popolarità delle scommesse su questo tipo di tornei. Non è un caso, dunque, che questo complesso e delicato tema è finito sul banco dell'Iagr annual conference: l'evento annuale dell'organismo che rappresenta i principali regolatori del gioco d'azzardo del mondo.
PAROLA AGLI ESPERTI.. - Marc Ellinger, partner di Ellinger & Associates ed esperto di diritto di gioco ritiene che "A differenza del gioco tradizionale e delle scommesse sportive classiche, gli eSports presentano il dilemma dei minori come parte dominante del campo di gioco".
Ma non è tutto. I minori non stanno solo giocando. I giocatori più forti stanno anche guadagnando. E molto. L'adolescente americana Kyle Giersdorf (16 anni) ha vinto quest'anno oltre 3 milioni di dollari americani alla Fortnite World Cup. In effetti negli ultimi anni gli eSports hanno reso milionari molti più bambini. Secondo Ellinger, inoltre, la maggior parte dei fan degli esport ha meno di 18 anni. Quindi, con tutta questa attenzione, montepremi e scommesse, cosa sappiamo dei potenziali danni da gioco, dato il gruppo di giocatori “professionisti” e del pubblico?
..E ALL'ACCADEMIA - L'Università di Bristol (Regno Unito) ha recentemente messo in evidenza alcuni dei rischi posti dagli esports nel suo documento intitolato “The Biddable Youth report”, rilasciato ad agosto di quest'anno. A guidare il rilascio del rapporto è stata la statistica che mostra che nel Regno Unito il 28 percento delle persone che hanno pubblicato tweet relativi alle scommesse sugli eSports aveva meno di 16 anni. Nell'analizzare oltre 880mila tweet relativi alle scommesse i ricercatori hanno anche scoperto che il 74 percento dei tweet era sugli eSports e il 68 percento di quelli sportivi tradizionali non sono conformi alle normative sulla pubblicità di gioco d'azzardo nel Regno Unito.
Un'altra causa significativa di preoccupazione risiede inoltre nel fatto che gli annunci di scommesse sugli sport elettronici presentavano regolarmente persone con meno di 25 anni, anche questo viola le normative britanniche.
Un portavoce dell'Unversità di Bristol ha aggiunto: "È probabile che genitori e insegnanti siano completamente inconsapevoli della pubblicità di giochi d'azzardo sui social media nonché del fatto che, attraverso l'uso delle criptovalute, i bambini potrebbero essere in grado di piazzare scommesse senza accesso a un conto bancario".
Ellinger aggiunge: "Poiché un numero così elevato di giocatori e fan è minorenne, tali pubblicità saranno intrinsecamente destinate a minori (intenzionalmente o inavvertitamente). Come i regolatori affrontano questa preoccupazione meriterà un'attenta e ponderata analisi da parte non soltanto dei regolatori ma anche dell'intera industria".
INTEGRITA' E MATCHFIXING – Non solo. Anche l'integrità sportiva è una preoccupazione che riguarda anche gli eSports. "Sono in gioco anche problemi di integrità poiché sorgeranno domande sull'impatto che i genitori di minori agiscono in modo illegale", aggiunge ancora Ellinger. 'Il minore può essere sanzionato per le cattive azioni dei tutori? Questi problemi non sorgono semplicemente negli ambienti normativi tradizionali". Di questo importante e delicato tema si discute all'interno dell'edizione 2019 della
Iagr Conference in
corso di svolgimento a Montego Bay, in Giamaica.