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Acadi e Sistema Gioco Italia: 'No a nuova tassa sulle scommesse'

11 maggio 2020 - 08:45

Acadi e Sistema Gioco Italia evidenziano che l'ipotizzata tassa addizionale dello 0,75 percento sul giocato delle scommesse porterebbe alla chiusura definitiva di molti operatori del comparto.

Scritto da Redazione
Acadi e Sistema Gioco Italia: 'No a nuova tassa sulle scommesse'

"Acadi e Sistema Gioco Italia, anche in rappresentanza dei numerosissimi punti di vendita attraverso i quali si svolge l’attività di raccolta, esprimono sconcerto e fortissima preoccupazione per l’ipotesi di introduzione di nuova tassa addizionale dello 0,75 percento sul giocato delle scommesse sportive e virtuali che farebbe crescere l’onere fiscale complessivo a carico della filiera commerciale di oltre il 30 percento. Questa ennesima tassa, se attuata, colpirà pesantemente la rete dei punti di scommessa, una categoria che già sta subendo i gravi danni del prolungato lockdown e vive con angoscia una situazione che, ad oggi, non vede da parte delle Istituzioni alcuna reale ipotesi di data per la riapertura, né tantomeno alcun reale intervento di sostegno per superare la crisi, discriminandola anche in questa drammatica situazione rispetto a quanto previsto per altri settori".

 

È quanto si legge in una nota congiunta diramata da Acadi e Sistema Gioco Italia a commento dell'ipotesi di introduzione di nuova tassa addizionale dello 0,75 percento sul giocato delle scommesse sportive e virtuali per finanziare un fondo "salvasport".
 
 
"Acadi, Sistema Gioco Italia e le aziende associate stanno sostenendo i partner commerciali attraverso molte iniziative, ma questo impegno non servirà a nulla se le Istituzioni non si renderanno conto del tremendo impatto negativo che proposte come quelle avanzate potrebbero avere sulla rete, sulle migliaia di piccoli imprenditori e sulle loro famiglie. Tutte le forze di Governo e le rappresentanze politiche lanciano giusti inviti all’unità, al lavoro comune, all’attenzione per le attività più a rischio: come è possibile che solo per gli operatori di scommesse, tradizionale baluardo della legalità sul territorio, si ipotizzi di percorrere una strada opposta, con un aumento delle tasse che rischierebbe di trasformare l’attuale chiusura temporanea dei punti di vendita in una chiusura definitiva?
I piccoli imprenditori delle scommesse insieme a tutte le imprese del settore del gioco pubblico si sentono oggi solidali e partecipi di fronte ai gravissimi problemi del Paese, ma certamente non intendono diventare vittime degli interessi, anche legittimi, di altri settori", concludono Acadi e Sistema Gioco Italia.
 

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