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Adm, Sport e salute, addetti: 'Nuovo Totocalcio, ecco le idee sul tavolo'

27 luglio 2020 - 11:07

Concluso l'open hearing lanciato da Adm, Sport e Salute e dagli addetti ai lavori per confrontarsi sul nuovo modello di Totocalcio, ecco le proposte sul tavolo.

Scritto da Cesare Antonini
Adm, Sport e salute, addetti: 'Nuovo Totocalcio, ecco le idee sul tavolo'

Un gioco che dovrà essere più popolare basandosi sulla sua storia di circa 80 anni e che sarà più attrattivo con un jackpot importante ma anche con vincite più facili da realizzare. Una nuova modalità che si avvicini alle famiglie, ad una platea più ampia possibile, ed un gioco di puro intrattenimento attraverso il quale finanziare anche il mondo dello sport.

È questo, in estrema sintesi, l’indirizzo che hanno dato associazioni, addetti ai lavori, concessionari e giornalisti di settore, sulla nascita del nuovo Totocalcio come vuole l’indirizzo di Palazzo Chigi e della sezione Sport e Salute, ovviamente presente all’open hearing indetto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato nella mattinata di oggi, 27 luglio.

“È un gioco che ha una storia molto importante nel nostro Paese per la sua tradizione decennale e non è nel novero di quelle attività che possono essere considerate ad alto rischio di dipendenza", ha detto, introducendo i lavori, il direttore Adm, Marcello Minenna. "Nasce nel 1946 e nel 1948 diventa un palinsesto statale. Si è poi evoluto con un grande boom negli Novanta entrando nell’immaginario collettivo nazionale e, infine, ha subìto le innovazioni del mondo delle scommesse sportive che hanno ovviamente complicato il suo percorso”.
 
Un lavoro corale e che coinvolgerà davvero tutti in maniera approfondita: “Siamo qui per raccogliere contributi che poi porteremo a sintesi con Palazzo Chigi (che era in ascolto, ndr) e con tutti i nostri dirigenti da Fiorentino a Turchi al nostro consigliere D’Alessandro che ha fatto parte del comitato Totocalcio e poi Sogei e i delegati di Sport e Salute”.
 
Il primo contributo lo ha dato Maurizio Ughi in rappresentanza di Agisco, associazione dei gestori di scommesse: “Il problema del Totocalcio è diventato un problema di fatturato perché il palinsesto è limitato parlando di scommesse a totalizzatore. Lo steccato che lo delimita deve restringere il numero degli avvenimenti per avere un importo congruo da dividere tra i vincitori. Non c’è attrattiva per il montepremi che non offre vincite notevoli. Le scommesse a quota fissa possono essere fatte immediatamente e riscosse subito. Il totalizzatore è differente. Io proporrei un Totocalcio italiano dove ci sono tutte le squadre di A e B con 20 avvenimenti al giorno e vincite realizzabili con il 20 ma anche col 13-7-5-3. Il 20 sarebbe una vincita importante da realizzare su cui creare un jackpot e quindi aumentare l’attenzione”.
 
Stefano Sbordoni, Utis, associazioni totoricevitori sportivi ha annunciato Bet Challenge: “Abbiamo un progetto specifico che depositeremo e che punta alla valorizzazione e alla rimodulazione del Totocalcio, gioco legato alla nostra tradizione. È basato sulla modalità torneo e sit and go, un gioco che recepisce tutte le nuove tendenze, insomma. Siamo pronti alla discussione”.
 
Gaetano Biallo, responsabile Relazioni istituzionali Sisal ha commentato: “Siamo affezionati ad un prodotto che abbiamo inventato oltre 70 anni fa. Fondamentale recuperare un brand che è legato al calcio in maniera indissolubile. Ora l’obiettivo è quello di interrompere l’emorragia di raccolta. E siamo contenti dell’open hearing organizzato da Adm al quale vogliamo dare il nostro contributo. È un gioco che necessita di modalità differenti dal passato. Non è più pensabile una schedina da stampare tutte le settimane. Serve, invece, un gioco che deve essere utilizzato in tutte le modalità disponibili attualmente, retail, online e mobile”.
 
Emilio Tabarelli della Fit ha puntato l’attenzione sul fatto che il Totocalcio “deve diventare sempre di più un gioco di massa e considerare l’importanza del montepremi. Quando parliamo di scommesse e totocalcio dobbiamo essere molto attenti. Dobbiamo pensare ad un jackpot che sia importante. Quando col 14 si creava una vincita importante, non a caso, le giocate aumentavano. Concordo anche sull’importanza delle vincite popolari. La rete di vendita deve aumentare la sua diffusione sempre per la logica principale della maggiore popolarità che deve avere.
Importante il ruolo dei ricevitori che andrebbero remunerati in maniera maggiore anche facendo attenzione ai sistemi a caratura: perché c’è il rischio di invenduto. Dobbiamo partire dai simboli 1X2 e dai numeri ma se andiamo oltre rischiamo di ritrovarci in un campo troppo specialistico. Abbiamo un progetto che invieremo ad Adm nelle prossime ore”.
 
Intervenuto anche il direttore di Gioconews.it, Alessio Crisantemi: “Abbiamo le idee abbastanza chiare che faremo avere per iscritto e sottoscrivo le posizioni di chi mi ha proceduto. L’attrattività sarà importante e vorrei dividerla sui due canali classici B2C e B2B. Per i consumatori la formula sarà fondamentale ma se la comunicazione sarà fondamentale bisognerà capire come agire nei limiti del decreto Dignità: magari il Totocalcio potrebbe avere un esonero come per le lotterie nazionali? Importante anche l’attrattività per i rivenditori che devono poter trovare conveniente il gioco nel paniere dei prodotti in vendita così da promuoverlo adeguatamente”.
 
Atteso il contributo di Sport e Salute con l’intervento di Diego Nepi coadiuvato dall’addetto marketing Lorenzo Marzoli: “Il Totocalcio è un brand molto forte ma legato ad una fascia d’età più grande. Ha percorso decenni di sogni e di visioni e va ristrutturata anche questa parte relativa alla fan base. Vediamo cruciale il reinvestimento di eventuali jackpot e ricavi su un concetto che abbia solide basi sociali. Il nuovo Totocalcio deve essere semplicemente un gioco e deve ripercorrere concetti diversi che non sfiorino la ludopatia. Chi ci giocherà saprà che i ricavi saranno reinvestiti in impianti e sotto forma di aiuti alle associazioni sportive. Sarò un gioco che appassionerà e aggregherà anche la famiglia e vi spiegheremo come”.
 
A commentare l’intervento di Sport e Salute, Maurizio Ughi: “Concordo sul gioco che possa attrarre le famiglie anche perché difficilmente potrà essere competitivo coi palinsesti enormi delle scommesse sportive che non potranno mai essere sintetizzati in una schedina. Per quello credo che debbano esservi eventi prettamente nazionali perché più popolari e in grado di attrarre l’attenzione di tutti. Per quello che riguarda il jackpot, vorremmo che nel lancio del gioco si partisse da una base messa a disposizione dall’organizzazione. Serve però un format di qualità perché solo attraverso di essa il format sarà vincente nell’offerta di gioco pubblico”.
 
Moreno Marasco, presidente di LoGico, concessionari di gioco online, ha puntato l’attenzione sul decreto Dignità: “Come hanno analizzato Gioconews.it e Sport Salute, al di la delle meccaniche del gioco che verrà costruito, come ogni innovazione necessiterà un effort di comunicazione. I concessionari vorrebbero capire se ci sarà un esonero dal decreto Dignità e dal divieto di pubblicità. Potrebbe essere l’opportunità per allargare l’esonero dal divieto allo sportsbetting ma anche al mondo ippico che necessita di rilancio”.
 
Ora Adm raccoglierà tutti i contributi e li pubblicherà sul sito ufficiale. “Faremo tesoro dei suggerimenti arrivati dai partecipanti all’open hearing che ringraziamo moltissimo e grazie ai quali costruiremo un contributo finale. Tutte le posizioni faranno parte delle nostre considerazioni”, ha concluso Minenna.
 

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