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Scommesse e Ctd: Stanleybet affianca Aams in Tribunale e promette battaglia a Goldbet

26 aprile 2012 - 16:27

Un messaggio forte e chiaro quello lanciato dal bookmaker inglese Stanleybet: “La difesa Stanleybet interverrà in tutti i procedimenti amministrativi e penali, di cui ne verrà a conoscenza, per coadiuvare i giudici e la pubblica amministrazione nell’approfondimento della materia e per fornire la corretta chiave di lettura delle pronunzie dei Giudice dell’Unione Europea”. Una dichiarazione che sembrerebbe una delle tante pronunciate dalle società di gioco e non; se non fosse che a pronunciarla è proprio un 'rivale storico' dell'Amministrazione italiana come Stanleybet. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Barnier: “Procedure di infrazione sul gioco per undici Paesi” Consiglio d'Europa: approva rapporto contro scommesse illegali sullo sport

Scritto da Vincenzo Giacometti

Tutto deriva dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea, la cosiddetta 'Costa-Cifone' e dal distinguo che ne scaturisce tra il bookmkaer inglese e gli altri che operano in Italia sprovvisti di concessione. E che Stanley intende ribadire in ogni sede. A farne le spese, tra i primi, è il bookmkaer austriaco Goldbet che propri in questi giorni si è visto respingere un ricorso dal Tar Sicilia dopo aver impugnato  il diniego del Questore di Catania al rilascio dell’autorizzazione di Polizia, chiedendone la sospensione dell’esecuzione.  E a tale procedimento ha preso parte, appunto Stanleybet che specifica come “Goldbet non potrà allinearsi alla giurisprudenza formatasi sul caso Stanleybet in quanto la sentenza Costa-Cifone indica la sostanziale diversità tra i soggetti discriminati dalle gare Coni del 1999 e dalle successive Gare Bersani del 2006, rispetto a tutti gli altri operatori sopraggiunti nel mercato italiano tra cui la società austriaca Goldbet”.

E il Tar Catania supporta tale tesi. Il Tribunale, ispiega Stanley in una nota, “dopo aver esaminato la documentazione presentata da Goldbet e sentito il difensore che ha chiesto l’applicazione dei principi comunitari, unitamente all’interpretazione resa dalle sentenze e, soprattutto dalla recente ordinanza della Corte di Giustizia UE ove sono stati trattati 7 centri Stanleybet e 1 centro Goldbet. Goldbet ha in sostanza invocato il riconoscimento delle medesime discriminazioni subite da Stanleybet”.

Il Tribunale ha accolto la produzione di Stanleybet e ha sentito il difensore.

“Stanleybet – spiega il bookie inglese - è intervenuta nel procedimento per: differenziare la posizione giuridica e fattuale di Goldbet da quella degli operatori trattati ed evidenziati nelle pronunzie della Corte di Giustizia; evidenziare che tale operatore non ha subito discriminazioni, né limiti o barriere, né tantomeno restrizioni nell’accesso al mercato italiano dei giochi e delle scommesse; attenzionare che Goldbet intende giovarsi indebitamente dei diritti comunitari per sottrarsi alla legge nazionale e ottenere ingiusti vantaggi; rammentare che la Suprema Corte di Cassazione italiana, nel medesimo giorno dell’ordinanza originatrice della sentenza Costa–Cifone, così come successivamente, ha emesso numerose pronunzie riguardanti Goldbet, in cui ha ritenuto l’inesistenza delle pretese discriminazioni e ha applicato la sanzione penale o ha mantenuto i sequestri dei centri Goldbet”.

Il Tribunale ha dunque ritenuto prevalenti gli interessi pubblici che l’Amministrazione ha inteso tutelare e ha respinto l’istanza cautelare. Il centro Goldbet, quindi, dovrà rimanere chiuso.

 

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