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Tar Veneto: 'Sale scommesse, distanziometro Venezia non è valido'

12 settembre 2016 - 11:57

Per il Tar Veneto il distanziometro del regolamento edilizio varato dal Comune di Venezia non è valido per le sale scommesse.

Scritto da Fm
Tar Veneto: 'Sale scommesse, distanziometro Venezia non è valido'

 

"Le sale da gioco non possano essere equiparate sic et simpliciter, ai fini della tutela della salute, ai punti di raccolta delle scommesse ippiche e sportive".

A ribadire questo principio è il Tar Veneto che ha accolto il ricorso di un esercente diffidato dal Comune di Venezia "ad esercitare l’attività di raccolta delle scommesse ippiche e sportive (di cui alla licenza rilasciata dalla Questura di Venezia) in difformità a quanto disposto dall’art. 30 del Regolamento edilizio, dal momento che i locali ove tale attività viene svolta sono situati ad una distanza inferiore a 500 metri, misurati in linea d’aria, rispetto ai luoghi sensibili indicati dal medesimo art.30 del Regolamento edilizio".

 

Secondo i giudici, che riprendono un'analoga sentenza del Tar Lombardia del 2015, “gli apparecchi presi in considerazione dalla deliberazione regionale in esame (tra cui, in particolare, slot machine e videolottery) paiono i più insidiosi nell’ambito del fenomeno della ludopatia, in quanto, a differenza dei terminali per la raccolta delle scommesse, implicano un contatto diretto ed esclusivo tra l’utente e la macchina, senza alcuna intermediazione umana volta a disincentivare, per un normale meccanismo psicologico legato al senso del pudore, l’ossessione del gioco, specie nella fase iniziale del processo di dipendenza patologica”.

 

 Solo pochi giorni fa, il Tar Veneto ha sospeso l'ordinanza sugli orari emanata a giugno dal sindaco Luigi Brugnaro per una sala bingo con 75 dipendenti, perché  ritenuta troppo penalizzante e con gravi ricadute occupazionali.

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