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Cds: 'Sogno di Tolosa, no raccolta scommesse senza concessione'

15 novembre 2016 - 12:36

Il Consiglio di Stato ribadisce che per esercitare la raccolta scommesse serve concessione, non in contrasto con normativa europea.

Scritto da Fm
Cds: 'Sogno di Tolosa, no raccolta scommesse senza concessione'

 

"Questa Sezione consultiva condivide, anche ai fini di una definitiva pronuncia sul presente ricorso straordinario, gli assunti resi in sede cautelare dalla Sezione giuridizionale. Né, con riferimento alle ulteriori censure del presente ricorso, i provvedimenti impugnati, adeguatamente motivati e rispettosi della partecipazione procedimentale degli istanti, risultano viziati da difetto di motivazione, di istruttoria e di garanzie procedimentali".

 

Con questa motivazione il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, con istanza sospensiva, proposto dalla società Sogno di Tolosa Ltd contro il Ministero dell'Interno - Questura di Potenza, per il diniego d’autorizzazione all'espletamento d’intermediazione telematica nel settore della raccolta di scommesse.


I giudici rilevano che 'la ricorrente società Sogno di Tolosa risulta aver proposto avverso provvedimenti analoghi a quelli oggetto del presente ricorso straordinario numerosi altri ricorsi giurisdizionali respinti in sede cautelare, anche in appello, e anche con ordinanze recanti adeguata motivazione sui profili di merito dei relativi ricorsi. In particolare questo Consiglio di Stato - Sezione Terza, con ordinanza n. 5565/2014, resa su appello cautelare avverso ordinanza cautelare del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria n. 298/2014, ha avuto modo di rilevare, tra l’altro: la necessità della previa concessione, rispetto all’autorizzazione di pubblica sicurezza, anche per l’intermediatore della raccolta telematica del gioco, affinché questo sia lecito; che il sistema concessorio-autorizzativo imposto dall’ordinamento nazionale non è in contrasto con quello dell’Unione europea, come più volte ha confermato dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione".
 

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