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Grimoldi: 'Sale scommesse accettano card del Rdc, il governo intervenga'

24 settembre 2020 - 10:20

Deputato della Lega Grimoldi denuncia utilizzo improrio della carta per il reddito di cittadinanza nelle sale scommesse di Torino, interrogazione al ministro Catalfo.

Scritto da Redazione
Grimoldi: 'Sale scommesse accettano card del Rdc, il governo intervenga'

"Molte sale betting di Torino, dotate di sistema Pos, pare che accettino, per il pagamento delle scommesse, la tessera delle Poste italiane di colore giallo data in dotazione ai percettori del reddito di cittadinanza". Questa la denuncia del deputato leghista Paolo Grimoldi che chiede al governo di intervenire


Con una interrogazione, l'onorevole chiede al ministro del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo se, per quanto di competenza, non ritenga necessario "adottare delle iniziative per verificare l’utilizzo improprio della carta per il reddito di cittadinanza nelle sale scommesse di Torino e, ove venisse confermata l'illecita pratica, procedere alla revoca della misura nei confronti del beneficiario".

"Il reddito di cittadinanza (RdC) - ricorda l'esponente del partito di Salvini nell'interrogazione - è stato introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, quale strumento di contrasto alla povertà, doveva assumere nell’intento del legislatore la connotazione di sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale; molti, invece, sono stati e continuano ad essere i casi di cronaca che registrano una percezione indebita della predetta misura; il decreto attuativo 19 aprile 2019 del ministero del Lavoro e delle politiche sociali - prosegue -, nel dettare le modalità di utilizzo della card per il Rdc, destinato ai consumi di primaria necessità, elenca espressamente all’articolo 2 le spese vietate (tra cui giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità), precisando l’inibizione, da parte del gestore del servizio, dell’uso della carta per il reddito di cittadinanza in esercizi prevalentemente o significativamente adibiti alla vendita dei beni e servizi vietati".

 

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