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Il Mondiale brasiliano ai raggi X! Anzi: a-e-i-o-u-y!

14 giugno 2014 - 08:26

Che Mondiale sarà? Cerchiamo di capirlo con uno dei principali manager di un noto bookmaker italiano e con tre esperti tra giornalisti tv, carta stampata e anche un ex campione del mondo.

Scritto da Cesare Antonini e Francesca Mancosu
Il Mondiale brasiliano ai raggi X! Anzi: a-e-i-o-u-y!

 

Bando alle ciance, dunque, e andiamo a scoprire cosa succederà nelle agenzie e nei siti di betting online grazie a Massimo Temperelli di Sisal Match Point, per poi prendere a piene mani i consigli e le sensazioni di tre esperti di calcio come Fulvio Collovati, Riccardo Trevisani e Fabio Bianchi.

Massimo Temperelli, Responsabile Bu Betting Sisal Matchpoint

Una domanda forse scontata visto che il Mondiale è per i bookmaker come l'acqua che arriva miracolosamente nel deserto. Ma quali sono le aspettative per la raccolta betting per l'edizione di Brasile 2014? “Il campionato del Mondo di calcio rimane l’evento più importante per tutti i bookmaker, quindi è normale che le aspettative siano alte. Oltretutto stavolta si giocherà in uno dei luoghi simbolo del football, in Brasile, elemento che favorirà una fortissima attenzione mediatica. Dal nostro punto di vista, rispetto a quattro anni fa, avremo modo di offrire al pubblico una proposta di gioco davvero ampia”.

Come giudicate il palinsesto dei Monopoli di Stato in vista della competizione mondiale? “Siamo molto soddisfatti di questo palinsesto proposto ad hoc per i Mondiali, ricco di nuove e curiose scommesse, che ci consente di competere in maniera efficace con il mercato parallelo, privo di vincoli. In particolare l’incremento dell’offerta Live su un evento sentito come i Mondiali ci permetterà di coinvolgere sempre più appassionati, tanto che questo prodotto potrebbe arrivare a rappresentare circa il 30% dei volumi di gioco.”

E, invece, quali sono i prodotti e i canali su cui punterete maggiormente per questa edizione?

“Riallacciandomi a quanto detto prima, uno dei punti di forza sarà rappresentato senza dubbio dai Live, visto che prolungheremo l’orario di apertura di tutti i nostri punti vendita fino alle due di notte, permettendo così ai nostri clienti di visionare, in diretta ed in modo assolutamente gratuito, le partite della rassegna iridata. Inoltre per tutta la durata del torneo daremo vita a una promozione davvero forte, unica nel suo genere grazie ad una meccanica inedita nel nostro Paese”. (Ca)

 

Riccardo Trevisani, Sky Sport

Riccardo Trevisani sarà una delle voci più importanti del mondiale brasiliano e volerà oltre oceano per raccontarci quest'altra pagina di storia del calcio: “L'Italia? La vedo così così. Aspettiamo l'elenco dei 23 dove mi aspetto scelte strane. Non siamo al livello dei migliori. Fare un mondiale umile con Balotelli-Cassano non è proprio l'ideale. Il girone, poi, non è affatto facile. L'Inghilterra è un'ottima squadra, l'Uruguay al netto dell'infortunio di Suarez e se lo recupera è una grande selezione. Insomma il girone non ci favorisce. La squadra più curiosa è il Belgio. Nel 2010 in Mondo Gol con Marco Cattaneo già ne parlavamo. Occhio a Hazard, Mertens, Witsel e Dembelé e possono tenere fuori uno come Naingolaan. Parliamo anche della Colombia. Anche se ha perso Falcao sono fortissimi”.

Il migliore chi sarà? “In queste competizioni è dura indovinare. Può uscire fuori qualsiasi player. Cristiano Ronaldo dopo queste due stagioni potrebbe sfruttare la sua scia positiva. Ci arriverà al meglio per provare vincere i cannonieri del mondiale. Mentre Messi se floppa anche il mondiale avrebbe concluso un'annata da buttarsi dalla finestra. Ha fatto male col Barça, si dia una mossa”.

Per la vittoria i soliti nomi. “In Sudamerica la Coppa se la tengono in casa. Però vediamo. Il Brasile è difficile non considerarlo favorito anche se potrebbe esserci una sorpresa tra le finaliste. La Francia la vedo sempre bene”.

 

Fabio Bianchi, la Gazzetta dello Sport

Mr. Fabio Bianchi seguirà l'Argentina e il focus del suo intervento è soprattutto sulla squadra di Messi pur spaziando su tutto. “Il favorito d'obbligo è il Brasile perché gioca in casa e sono veramente forti. Neymar dovrà trascinare la sua squadra e giocare da vero campione. Le sorprese però sono dietro l'angolo: Germania e Olanda su tutte.

Non credo molto nell'Italia. Mi sembra un po' leggerina con tanti giocatori che hanno tirato la carretta durante la stagione (vedi Pirlo e altri) che possono accusare la fatica e il caldo brasiliano.

Non penso che gli Azzurri possano vincere il mondiale ma abbiamo sempre risorse infinite. Se dovesse esplodere Immobile alla Schillaci, ad esempio, potremmo riparlarne in altri termini.

In ogni caso vedo un Mondiale con tante sorprese e con le grandi squadre sotto tono. Vedi Cile, Colombia e Belgio che sono ottime formazioni. Io seguirò l'Argentina che ha un attacco formidabile. Ora bisognerà vedere se la difesa e il centrocampo sorreggeranno il tutto. Higuain, Messi, Di Maria e Palacio (Tevez a casa per non avere problemi di spogliatoio) sono un patrimonio potentissimo che può dare fastidio al Brasile. Vediamo però gli equilibri che il Ct saprà dare.

Anche io parlo del Belgio che ha tanti talenti ma nel lotto dei vincitori inserirei Brasile, Argentina e Germania con le incognite Olanda e Italia. Occhio al Portogallo con Ronaldo, ovviamente. Mentre la rivelazione potrebbe essere proprio Neymar che, caricato dai tifosi, potrebbe fare grandi cose. Comunque sarà un Mondiale molto tecnico con tanti giocatori forti e sarà molto bello da seguire”. (Ca)

 

Fulvio Collovati, Campione del mondo 1982 e opinionista Domenica Sportiva e Campionato dei Campioni su Odeon Tv

Ora opinionista rispettatissimo e anche editore di Calcio 2000, Fulvio Collovati è uno degli eroi indimenticabili del 1982, quando l'Italia vinse il suo quarto Mondiale. Una sua opinione conta come l'oro: “Tutti avranno detto Brasile, io dico Argentina. Dato che Messi ha riposato quest'anno (scherza Collovati, Ndr) senza lasciare un grande segno nella Liga speriamo che faccia qualcosa al Mondiale”.

L'Italia? “Il problema è il passaggio del turno poi potremmo anche arrivare ai quarti di finale ma se andiamo oltre si parlerebbe di impresa. Si tratta di una competizione a parte. Come nel 2006: non eravamo certo i favoriti e poi abbiamo vinto. Comunque un Mondiale che nasce sotto una buona stella anche se Suarez dell'Uruguay, nonostante si sia operato sotto il menisco, potrebbe addirittura recuperare. Ci sono nazionali molto più forti della nostra”.

La rivelazione? “Considerando le condizioni climatiche potrebbe uscire alla distanza qualche giocatore colombiano o cileno ai più sconosciuto. Italia a parte, per le europee sembra davvero dura in Sudamerica. Lì una squadra del continente non ha mai vinto. Le condizioni climatiche influiscono molto. In ogni caso vedo bene Spagna e Germania. Il Belgio è una possibile rivelazione, ha tanti ottimi giocatori, ma deve dimostrare quanto vale e non solo incantare sulla carta”.

 

Il Mondiale dà i numeri

L'Italia e le sue avversarie: i precedenti

Gli Azzurri sono nel Gruppo D insieme a Costa Rica, Inghilterra e Uruguay. La storia calcistica non vede nessun precedente contro la Costa Rica, mentre quelli con la squadra guidata da Roy Hodgson ono ben 24: 9 vittorie italiane, 8 inglesi e 7 pareggi; con 30 reti per l'Inghilterra e 28 per l'Italia. Ai Mondiali, l'unico scontro diretto è stato quello per la finale per il terzo e quarto posto di Italia '90, conquistata dai padroni di casa per 2 a 1. In parità il bilancio con l'Uruguay, affrontato 9 volte: 3 vittorie, 3 sconfitte e 3 pareggi. Due le sfide al Campionato del mondo: nel 1970, in Messico, finì 0-0. mentre a Italia '90 l'Italia vinse per 2 a 0. L'ultimo incontro risale all'ultima Confederations Cup, finito con un 2 a 2, e poi con un 5 a 4 dopo i calci di rigore.

Per la matematica, il campione del mondo sarà l'Uruguay

Come il 1950, anno in cui i biancocelesti inflissero ai brasiliani l'ormai celebre sconfitta del 'Maracanazo', anche il 2014 vedrà il trionfo uruguagio ai Mondiali. A stabilirlo un calcolo matematico che gira intorno al numero 3964 e segue un originale ragionamento: il Brasile ha vinto i Mondiali del 1970 e del 1994. Quanto fa la somma di 1970 e 1994? 3964. Stessa dinamica per l'Argentina, che l'ha spuntata nel 1986 e nel 1978; e addizionando le due cifre cosa si ottiene? Ancora 3964. Idem per la Germania, campione nel 1990 e 1974 (con una somma finale, appunto, di 3964). Un filo logico che però si spezza proprio per l'Italia, vincitrice della coppa nel 1982 e il 2006, per un totale di 3988, e pure nel 1934 e nel 1938, con una cifra di 3872. (Fm)

Le nazionali più titolate

Il primato spetta al Brasile, con 5 coppe del mondo vinte, seguito da Italia (con 4), Germania (a quota 3), e il duetto composto da Argentina e Uruguay, con 2 titoli a testa. Un successo a testa per Inghilterra, Francia e Spagna.

Scommesse: solo in Italia 380 milioni di euro di puntate

La competizione mondiale è pronta a registrare un vero boom delle giocate, che secondo le stime vedranno i bookmaker italiani accettare scommesse per un valore complessivo di 380 milioni di euro. Cifra in salita del 10% rispetto al Campionato del 2010, in cui sono stati puntati quasi 345 milioni. Anche da noi si potrà scommettere su tipologie finora sconosciute alle lavagne tricolori e inserite nel palinsesto complementare: ad esempio, sull'espulsione di uno specifico giocatore durante il torneo (fino a ora si poteva puntare solo sui cartellini rossi) o sul suo inserimento nella Top 11 del torneo Fifa. O ancora, le giocate sulle triplette o le doppiette dei campioni, sulla squadra che dopo i supplementari batterà il primo calcio di rigore, o la puntata 'in diretta' su chi conquisterà la Coppa, con l'opportunità di scommettere mentre è in corso la partita, tempi supplementari e rigori compresi.

Duecento parole vietate

C'è anche la parola 'Brasile' fra le 200 che durante i Mondiali saranno sotto il controllo ufficiale della Fifa e per essere utilizzate dovranno ottenere la sua 'autorizzazione'. Una restrizione che ha l'obiettivo di proteggere gli sponsor che, in cambio del diritto esclusivo di usarli e di associare la loro immagine alla competizione, hanno versato nelle casse della Federazione internazionale oltre un miliardo di dollari. La vigilanza è talmente rigida che per usare la frase 'Coppa del mondo' a fini promozionali anche il governo carioca ha dovuto pagare 20 milioni di reais, circa 6,6 milioni di euro.

 

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