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Whittaker (Stanleybet): “L'Italia riconosca il fallimento del sistema concessorio”

24 luglio 2014 - 09:17

Dopo le parole del presidente di Snai Servizi, Maurizio Ughi, riportate sul quotidiano Il Sole 24 ore e destinate al premier Matteo Renzi, arriva un nuovo attacco da parte del bookmaer di Liverpool Stanleybet. Da Ughi solo provocazioni e nessuna soluzione”, scrive la società in una nota, che accusa Ughi di “voler continuare ad essere parte degli attuali problemi del sistema concessorio italiano, piuttosto che divenire fautore di possibili soluzioni”. Il Ceo di Stanleybet, John Whittaker, osserva: “Il Presidente Renzi, se vorrà intervenire nelle norme che regolano il settore, dovrà prima di tutto riconoscere il fallimento del sistema concessorio, nelle modalità discriminatorie con cui è stato realizzato in Italia”.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Whittaker (Stanleybet): “L'Italia riconosca il fallimento del sistema concessorio”


Stanleybet ritiene che sia “auspicabile l’inserimento della rete parallela, legittimamente nata in conseguenza del carattere discriminatorio della normativa italiana degli ultimi 16 anni, nel circuito legale”. La compagnia “è tenuta a pagare le imposte nel Paese che l’ha autorizzata ad operare, non a quello che ha fatto e fa di tutto per impedire, in violazione delle norme e dei principi comunitari, la sua attività”. E per questa ragione “Stanleybet ritiene che, a seguito del riconoscimento della legittimità della rete parallela ad opera della Corte di Giustizia, se seguirà analogo riconoscimento da parte delle autorità italiane, sarà giusto pagare le imposte in Italia”.

 

E ancora: “Lo Stato italiano dovrà capire che la soluzione è possibile solo se la rete parallela sarà considerata come una risorsa, e non come un fenomeno da combattere (a beneficio e dietro sollecitazione degli operatori esistenti). Altrimenti assisteremo, ancora una volta, al disastroso scenario di leggi apparentemente in favore dei concessionari, che però saranno disapplicate dai tribunali italiani perpetuando senza fine il fenomeno dei Ctd. Questo è l’unico modo per assicurare la parità di trattamento tra operatori nazionali ed esteri, la libera circolazione dei servizi, la leale concorrenza tra le imprese, e gli adempimenti fiscali nello Stato italiano.

Se non si riesce a capire che la soluzione arriva dal dialogo e non dal contenzioso, si prospetta l’incubo, sia per i Concessionari Statali che per Stanleybet, di un nuovo sistema nel 2016 con 2 diversi circuiti entrambi ‘diversamente’ legali”.

 

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