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Acogi: “Un regime transitorio per legittimare Ctd discriminati da attuale sistema”

10 settembre 2014 - 16:15

L’Acogi accoglie con favore quanto proposto dai vertici di Stanleybet al presidente e al vicepresidente dell’associazione Agisco, ossia fare fronte comune per permettere al betting italiano di superare storture e squilibri.

Scritto da Redazione

In una nota, l’Associazione sottolinea come “la normativa interna resta poco chiara e non del tutto in linea con i principi del Trattato Europeo” e che anche se “il Consiglio di Stato ha recentemente sottolineato, in un’ordinanza (sulla base del Ricorso numero: 6041/2014), che il doppio sistema autorizzatorio e concessorio vigente in Italia non è in contrasto con i dettami dell’Unione”, diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea hanno ribadito “per lo Stato italiano la necessità di revisionare il sistema e renderlo meno discriminatorio per quanto riguarda l’accesso al mercato da parte degli operatori interessati”.

 

L’INVITO DI CIFONE – “L’Acogi pertanto invita gli addetti ai lavori - dichiara il presidente dell’associazione Ugo Cifone - ad una riflessione che vada oltre le origini e le cause di un sistema controverso, fino ad avanzare proposte concrete e tracciare strade praticabili, nella consapevolezza del ruolo diverso degli operatori, delle istituzioni, dello Stato, e dei dettami degli organismi europei che possono monitorare l’ordinamento interno e disporre linee guida da seguire”.

Per questo l’Acogi propone che il Legislatore Italiano, aderendo alle pronunce ed ai principi espressi dalla Corte di Giustizia Europea, intervenga con delle norme transitorie che legittimino l'operatività dei Ctd legati a bookmakers esteri che hanno subito discriminazioni dal sistema concessorio-autorizzatorio. Il tutto in attesa del 2016 anno in cui si dovrà rivedere tutto l'assetto delle concessioni.

“Sulla questione - continua il presidente Cifone - sarebbe auspicabile che il Bando del 2016 venga preventivamente sottoposto al vaglio della Corte di Giustizia in modo da evitare errori e con l'obiettivo di costruire un assetto normativo chiaro ed inequivocabile. L’obiettivo comune è quello di rendere inattaccabile i settore delle scommesse italiane, l’unico scevro dai facili attacchi dei detrattori del gioco, in quanto mosso dalla passione per lo sport e in cui la componente aleatoria non prevale su quella dell’abilità dello scommettitore”. 

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