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Sanatoria Ctd: la scelta assurda del legislatore a pochi giorni dalla pronuncia della Corte Ue

07 gennaio 2015 - 09:01

Non si placano le polemiche attorno alla sanatoria sui centri di raccolta scommesse sprovvisti di concessione promossa dal governo con la legge di Stabilità, specie dopo l'annuncio dei diretti interessati di non avere alcuna intenzione di aderire, rendendo così vano anche ogni eventuale mero fine di cassa per lo Stato. A evidenziare ulteriori incoerenze sulla legge è il legale, esperto in materia, Cino Benelli, del foro di Prato, che spiega: “Stupisce la scelta del legislatore di procedere alla regolarizzazione dei centri trasmissione dati (Ctd) proprio nel momento in cui tutti gli organi di giustizia amministrativa della penisola ritenevano indispensabile il possesso di una concessione per ottenere l’autorizzazione di cui all’art. 88 Tulps e, quindi, per poter legittimamente operare in un normale contesto di concorrenza.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Sanatoria Ctd: la scelta assurda del legislatore a pochi giorni dalla pronuncia della Corte Ue


L’ultima è del Tar Napoli e risale al 2 gennaio 2015 e, quindi, al giorno successivo all’entrata in vigore della cosiddetta legge di stabilità”.
In effetti la posizione del Consiglio di Stato è ormai netta ed inequivocabile: “il sistema concessorio-autorizzatorio imposto dal nostro ordinamento non si pone affatto in contrasto con l’ordinamento comunitario; il che fa venir meno il presupposto giuridico, sostanziale e processuale, su cui si fonda la posizione soggettiva della società estera; e di conseguenza quella del Ctd” (si vedano per tutte le sentenze del 27 novembre 2013).

 


CONFUSIONE DEL LEGISLATORE - “Ci si è forse limitati – prosegue il legale - alla lettura delle sole pronunce penali – invero, le uniche ancora favorevoli ai Ctd – confondendo il penalmente irrilevante con il giuridicamente consentito oppure si è soltanto cercato di fare 'cassa', dimenticandosi di tutti gli operatori legali che hanno partecipato alla gara indetta nel 2012 dalla stessa Amministrazione per superare le criticità rilevate dalla Corte di Giustizia nella sentenza 'Costa Cifone' nei confronti del bando Bersani del 2006?
Dato che è prevista per il prossimo 22 gennaio la sentenza della Corte di Giustizia sul bando del 2012, non si poteva aspettare qualche giorno prima di procedere con il condono? E se la sentenza della Corte fosse favorevole per lo Stato italiano? Il nostro legislatore è tuttavia un animale impaziente ed ha così deciso di istituire una categoria di soggetti 'diversamente concessionari' che possono comodamente traghettare nella legalità attraverso il pagamento delle imposte evase, consentendo però a tutti di evitare i controlli con la scusa della pendenza dei termini del condono”. 


I PARADOSSI DELLA LEGGE - Ma non è tutto. Secondo Benelli, in realtà, non c’era bisogno di una procedura di emersione: “gli operatori senza concessione sono attivi da anni con insegne luccicanti e sono talmente certi della propria impunità da inviare diffide e richieste danni al personale preposto ai controlli. La situazione non cambierà, non si illuda il legislatore. Sarà comunque interessante conoscere se i pochi soggetti che si avvarranno della sanatoria potranno effettivamente ottenere la licenza di cui all’art. 88 Tulps perché è assai probabile che gli stessi possano imbattersi in un comma bis o ter di una legge regionale o di un micro regolamento comunale che fissa le distanze da uno qualsiasi dello sterminato numero di 'luoghi sensibili' ideati dalle immaginifiche menti degli amministratori locali.
Vi è da chiedersi se per i 'Ctd' le ragioni erariali prevarranno sulla tutela della salute e del benessere fisio-psichico dei giocatori in norme della quale sono stati contraddittoriamente stanziati dalla stessa cosiddetta legge di stabilità ben 50 milioni di euro su base annua. In questo paese, evidentemente, il diversamente concessionario fa ammalare di meno rispetto all’operatore legale”.

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