Ughi (Obiettivo 2016): "Fine della doppia rete, Delega segni il passaggio al nuovo corso"
Roma - Abbiamo un sogno per il futuro ed è quello di una rete dei giochi unica, basata su regole certe e dove tutti siano in grado di competere ad armi pari. E' l'auspicio di Maurizio Ughi di Obiettivo 2016, ribadito in occasione del forum promosso dalla società a Roma, dal titolo ‘Non giochiamo con i giochi’.
Scritto da Ac
Un forum "che nasce per rappresentare le necessità di un comparto che ha bisogno di riorganizzarsi e che ha bisogno di certezze per riscrivere il proprio futuro". Ughi auspica inoltre che il dibattito sul tema del gioco possa assumere dei connotati più dignitosi rispetto a quelli attuali che troppo spesso vedono soltanto raccogliere grida contro il settore e contro la cosiddetta ludopatia, rispetto alla quale serve senza dubbio attenzione ma proprio per questo necessità di una trattazione seria ed efficace".
IL DIBATTITO FINALE – Secondo Ughi “sul territorio non ci deve essere la scadenza delle concessioni per le scommesse e l’obbligo di apertura predefinito per tutti i centri. Il gestore deve poter rinunciare all’attività senza oneri. Quello che auspichiamo è avere una concessione perpetua, i cui requisiti vengano verificati anno dopo anno”.
Per Francesco Ginestra, presidente di Agisco, "diverse agenzie stanno chiudendo per effetto di un sistema di regole che cambia sempre e non offre certezze agli operatori legali. Le agenzie senza licenza si sono 'sanate', ma c'è anche chi continua a operare indisturbato. Ovviamente nelle agenzie ci deve essere qualcuno che vigila sull’ingresso dei minori e personale che segua corsi di formazione, per rendere il giocatore responsabile”.
Paola Bausano di Goldbet da parte sua aggiunge: “La tassazione sul margine prevista dalla legge Delega è un punto importante e la sanatoria prevista dalla legge di Stabilità si è rivelata un’opportunità. La questione, oggi, è il cambiamento del cliente, fortemente spostato sul live betting, dove, però il margine degli operatori è sotto il 10%. Ecco perché per i bookmaker non è più possibile pagare con l’imposta unica sul giocato".
Il presidente del Coordinamento Ippodromi, Attilio D'Alesio, che è stato presente al forum, pur non intervenendo direttamente, sottolinea in una nota: "È stata una bellissima iniziativa, dove si è parlato del mondo del gioco in termini molto positivi e puntando a scrivere regole nuove e uguali per tutti, in un contesto assoluto di legalità ed etica. Una cosa che giudico molto molto positiva è stato il fatto che si sia parlato di tutti i giochi, ma non si è mai citata, giustamente, l'ippica, nemmeno parlando dei giochi esistenti prima del 1998 (si è accennato solo al totip) eppure fino a quella data le scommesse ippiche erano davvero centrali. Evidentemente anche i concessionari hanno ben compreso che l'ippica non è un gioco e questo potrà aiutarci a fare meglio la riforma prevista dalla delega Fiscale. Con l'occasione ho avuto modo di scambiare due parole con il sottosegretario Baretta, ricordandogli di incontrare le associazioni della filiera ippica".