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Scommesse illegali, Stanleybet: 'Niente assistenza ai Ctd Betuniq'

29 luglio 2015 - 09:32

Il Consiglio di Amministrazione di Stanleybet ha preso visione delle notizie di stampa riguardanti la quasi totalità delle aziende del settore operanti senza concessione italiana nel campo del betting and gaming, in relazione all’azione penale proposta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, si legge in una nota diramata dal gruppo britannico delle scommesse sportive.

Scritto da Redazione GiocoNews
Scommesse illegali, Stanleybet: 'Niente assistenza ai Ctd Betuniq'

 

 "Le gravissime ipotesi di reato che hanno raggiunto amministratori, collaboratori (master/promoter, etc) e Ctd di molteplici società, direttamente o indirettamente riconducibili al Gruppo Betuniq, descrivono uno scenario di associazione a delinquere finalizzato al riciclaggio, evasione fiscale, scommesse clandestine, il tutto promosso e controllato dalla criminalità organizzata della regione Calabria (la cosiddetta ‘ndrangheta), che si sarebbe servita, per il compimento e la realizzazione del disegno criminoso, del management della società Betuniq. L’operazione delle Autorità Italiane ha portato alla esecuzione di molteplici misure cautelari personali (arresti) di soggetti direttamente o indirettamente collegati alla Betuniq e ad altre società del settore e proseguono, giorno dopo giorno, i sequestri di locali, attrezzature, attività commerciali", ricorda l'operatore.

 

I Ctd della Betuniq e di altre sigle si stanno rivolgendo a Stanleybet alla ricerca di soluzioni alternative o consiglio, ma l’asserito coinvolgimento con la ‘ndrangheta calabrese da parte dei dirigenti, promotori, master ed affiliati (Ctd) della Betuniq non consente di rispondere alle migliaia di richieste formulate negli ultimi giorni dai centri collegati alla rete che chiedono affiliazione e assistenza. "Il board Stanleybet ha deliberato di escludere ogni contatto, affiliazione o assistenza ai soggetti o società collegati al gruppo e ai soggetti sottoposti a procedimento penale, che potranno comunque rivolgersi ai loro avvocati. La Stanley, pur reiterando costernazione e sgomento per le sorti della società Betuniq, ribadisce, quindi, che non intende avviare pratiche commerciali con i titolari dei Ctd coinvolti nel procedimento penale", conclude la nota.

 

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