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Whittaker (Ceo Stanleybet): ‘Scommesse, no a proroghe e sanatorie’

15 ottobre 2015 - 08:36

Il Ceo di Stanleybet, John Whittaker, illustra la posizione del bookmaker di Liverpool sulle ipotesi al vaglio per il futuro del settore delle scommesse in Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Whittaker (Ceo Stanleybet): ‘Scommesse, no a proroghe e sanatorie’

"Proroghe senza gara? Sanatorie e condoni? Siamo sempre stati contrari e la nostra posizione non è cambiata". John Whittaker, Ceo di Stanleybet, esprime così l'opinione del bookmaker di Liverpool circa la possibilità, da più pari ventilata di prorogare i tempi delle attuali concessioni per le scommesse e contestualmente della sanatoria per i Ctd. "Tutti ricorderanno la nostra reazione alla proroga a Sisal senza gara del Superenalotto, conclusasi con l’annullamento della licenza. E ci sembra che lo stesso stia per succedere per la gara per il lotto, magari con la scusa che mancano i tempi tecnici per fare la gara. Un copione già visto rispetto al quale siamo pronti a reagire con risolutezza. C’è tra l’altro un problema: il gioco del lotto è una normale scommessa a quota fissa che dovrebbe essere offerta da ogni operatore del circuito legale, cioè i concessionari e Stanley. Mantenerne il monopolio, in qualsiasi forma, è illogico ed illegale. Quindi niente proroghe, neanche per le Concessioni per le scommesse sportive".

Le autorità italiane, essendo consapevoli dei risvolti europei, per la proroga delle scommesse sportive cercheranno il preventivo via libera di Bruxelles. Che ne pensate?
"Che solo un incompetente di questioni europee potrebbe dire una cosa simile. Manca lo strumento tecnico. Perfino se il via libera assumesse la forma di una direttiva della Commissione, un operatore risoluto e tecnicamente avveduto, come è la Stanley, saprebbe come arrivare rapidamente alla Corte di Giustizia. Se una norma viola il diritto dell’Unione non si può cambiare le carte in tavola con una legge interna o europea.

La Corte di Giustizia, adita in via incidentale, rimetterebbe le cose a posto e nel frattempo i tribunali italiani disapplicherebbero le norme che violano il diritto dell’Unione. Lo Stato Italiano deve mettersi in testa una volta per tutte che non può più favorire i grandi operatori".

Quando ci sarà il bando vero e proprio è vostra intenzione parteciparvi?
"Sì, se nel frattempo saranno stati rimossi gli effetti di quindici anni di discriminazioni e persecuzioni contro i Ctd Stanley. E questo può avvenire solo attraverso un accordo tra Stanley e lo Stato che riconsegni preventivamente a Stanley lo status di operatore legittimo. Non si costruisce nulla per il futuro senza che gli effetti delle discriminazioni siano stati rimossi. In mancanza di ciò non solo Stanley non parteciperà alla nuova gara, ma la gara stessa, per definizione, non risolvendo il problema della partecipazione di Stanley, diventa una gara illegittima fin dal momento in cui viene bandita. Insomma: prima si risolve il problema Stanley e poi si pensa al futuro del sistema concessorio, non viceversa".
La sanatoria come ha cambiato l’attuale offerta di gioco in Italia e quali ricadute ha avuto su di voi?
"La sanatoria della scorsa legge di stabilità è stata un atto di grande scorrettezza verso tutti gli operatori del circuito legale. Su di noi non ha avuto particolari ricadute se non aumentare il grado di confusione e di ingestibilità del sistema attuale. Casomai con l’adesione alla sanatoria si è dimostrato che in effetti l’unico operatore realmente discriminato era e rimane la Stanley. Infatti un operatore che fosse stato discriminato, e che quindi deve avere dallo Stato, non dare, perchè mai dovrebbe aderire ad una sanatoria?".

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