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Revoca concessione Ced: Lb Group decide di impugnare provvedimento

13 gennaio 2016 - 09:54

Contro la revoca dell'autorizzazione del centro trasmissione dati di Lentini (Sr) il gruppo Lb Group ha deciso di impugnare il provvedimento.

Scritto da Redazione
Revoca concessione Ced: Lb Group decide di impugnare provvedimento

 

La società maltese Lb Group Ltd, titolare del marchio Leaderbet, ha deciso di impugnare in ogni sede il provvedimento di revoca dell'autorizzazione alla raccolta delle scommesse sportive nei confronti del Ced di Lentini e di agire anche per il risarcimento del danno cagionato agli interessati. Lo annuncia l'avvocato Gianluca Pomante, che rappresenta la società, dopo la decisione dei Monopoli di Stato di revocare la concessione all'esercizio in provincia di Siracusa.

"Il centro trasmissione dati - sottolinea Pomante - ha puntualmente effettuato tutti gli adempimenti che gli sono stati richiesti dal gruppo Admiral, ivi compreso il pagamento del Preu relativo alla raccolta effettuata per tramite della società Lb Group con la quale, anche dopo la regolarizzazione ha continuato a raccogliere gioco, in attesa del collegamento al totalizzatore nazionale (adempimento che poteva e doveva curare esclusivamente il concessionario), comunicando periodicamente i dati necessari al calcolo e al versamento dell'imposta unica, come prevede il Decreto Direttoriale 4048 del 2015, emesso da quella stessa amministrazione che oggi pretende di sanzionarlo.

Sia l'amministrazione che il concessionario Admiral erano perfettamente a conoscenza della raccolta di gioco operata tramite il bookmaker Lb Group Ltd, che inviava periodicamente i report relativi ai flussi di gioco in base ai quali Admiral stessa richiedeva il versamento dell'imposta unica all'Agenzia delle Dogane.

La condotta contestata dal commissariato di Lentini e che ha portato al provvedimento in questione, è stata già ritenuta irrilevante dal Giudice per le Indagini Preliminari di Siracusa, a seguito delle memorie difensive depositate nell'interesse dell'esercente".

Secondo il legale "la pronuncia di decadenza, pertanto, si palesa come atto ostile, arbitrario e ingiustificato da parte delle amministrazioni interessate, in quanto l’eventuale censura avrebbe dovuto riguardare innanzitutto il concessionario e non il centro trasmissione dati, il quale chiederà giustizia in ogni sede contro i materiali responsabili della vicenda, considerato, non ultimo, che il Gip di Siracusa, già in data 30 novembre 2015 ha disposto il dissequestro del materiale informatico del centro, ritenendo il fatto non sussistere, e che sia la Questura che Adm e Admiral ne avevano notizia, a seguito di specifica ed articolata memoria inoltrata dal sottoscritto", conclude Pomante.

 

 

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