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Caso Politanò: Corte Ue 'Misure su giochi appropriate e non eccessive'

08 settembre 2016 - 08:45

La Corte Ue sostiene la legittimità della doppia garanzia bancaria e le misure relative ai giochi non eccessive.

Scritto da Sm
Caso Politanò: Corte Ue 'Misure su giochi appropriate e non eccessive'

La Corte Ue ritiene che "in una materia delicata come l'azzardo gli oneri imposti dalla normativa italiana appaiono a prima vista appropriati e non eccessivi". Così la Corte di Giustizia europea si esprime sul caso Politanò, che riguarda il ricorso contro il sequestro disposto a carico di un centro collegato all'operatore maltese Uniqgroup, escluso dal bando di gara sulle scommesse.

Secondo la Corte "sarà compito del giudice nazionale verificare se le misure previste dallo stato siano proporzionate". 

Inoltre, si legge nella sentenza, "la direttiva 2004/18/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi e, in particolare, il suo articolo 47 devono essere interpretati nel senso che una normativa nazionale che disciplina il rilascio di concessioni nel settore dei giochi d’azzardo, come quella di cui trattasi nel procedimento principale, non rientra nel loro ambito di applicazione. L’articolo 49 Tfue deve essere interpretato nel senso che esso non osta ad una disposizione nazionale, come quella di cui trattasi nel procedimento principale, che impone agli operatori che intendono rispondere ad una gara diretta al rilascio di concessioni in materia di giochi e di scommesse l’obbligo di comprovare la propria capacità economica e finanziaria mediante dichiarazioni rilasciate da almeno due istituti bancari, senza ammettere la possibilità di dimostrare tale capacità anche in altro modo, sempreché la disposizione di cui trattasi sia conforme ai requisiti di proporzionalità stabiliti dalla giurisprudenza della Corte, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare".
L'avvocato Daniela Agnello, legale difensore della società Uniqgroup, evidenzia a Gioconews.it che "la mancata previsione di alternative alla produzione delle doppie referenze bancarie, i poteri illimitati dell'amministazione italiana e la relale capacità economica-finanziaria delle società neo costituite, non consentono il rispetto del principio di proporzionalità previsto dalla Corte. Quindi nel caso Politanò insisteremo nella disapplicazione della sanzione penale davanti al giudice nazionale".

 

 

 

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