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Cassazione: 'Raccolta abituale di scommesse illegali è reato'

07 maggio 2018 - 11:52

La Cassazione conferma la condanna a quattro mesi di carcere per un esercente che ha raccolto scommesse per un operatore illegale in Italia.

Scritto da Fm
Cassazione: 'Raccolta abituale di scommesse illegali è reato'

 

"L'attività di raccolta delle scommesse svolta dal ricorrente non si limita al compimento di atti isolati o occasionalmente sporadici, ma essendo essa inserita in una serie continua di condotte (come emerge dal fatto che plurime sono le ricevute delle giocate sottoposte a sequestro contrassegnate con il codice fiscale dell'imputato, sicuro indice di una pluralità di atti autonomamente costituenti reato), essa è caratterizzata da quella abitualità del comportamento che, secondo la disciplina di cui all'art. 131-bis cod. pen. è formalmente ostativa al riconoscimento della particolare causa di non punibilità prevista dalla norma in questione".

Questa la motivazione con cui la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un esercente contro la sentenza della Corte di appello di Salerno che ha confermato la sentenza del Tribunale di Salerno che ne aveva dichiarato la penale responsabilità in ordine al reato di cui all'art. 4 della legge n. 401 del 1989, per avere in assenza di apposita autorizzazione svolto attività organizzata al fine di accettare o raccogliere per via telematica scommesse su eventi sportivi con la  condanna alla pena di quattro mesi di reclusione.
 
 
Diversamente da quanto sostenuto dal ricorrente, si legge nella sentenza, "i giudici del merito hanno accertato, sulla base degli univoci elementi indicati in sentenza, il fatto che l'imputato non si era limitato a svolgere le funzioni di intermediario fra i singoli scommettitori ed il concessionario, inoltrando a quest'ultimo le giocate fatte presso la sua ricevitoria, ma provvedeva a prendere direttamente parte al rapporto contrattuale, raccogliendo direttamente le scommesse, riscuotendo le relative poste e pagando immediatamente le eventuali vincite; in tal modo certamente realizzando, stante la pacifica assenza della prescritta autorizzazione, un comportamento integrante gli estremi del reato a lui contestato".
 

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