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Dm scommesse, Ughi: 'Occasione da non perdere, riprendere l'iter'

03 agosto 2019 - 08:08

Maurizio Ughi (Obiettivo 2016) commenta lo stop ai test sul protocollo per le 'nuove' scommesse deciso da Adm dopo mancata pubblicazione in Gazzetta del Dm Tria.

Scritto da Fm
Dm scommesse, Ughi: 'Occasione da non perdere, riprendere l'iter'

"Mi auguro sia solo un blocco temporaneo e che si riprenda il normale iter per la pubblicazione del nuovo regolamento, comprese le due parti innovative sul cash out e l'errore nelle quote. Ci sono dei provvedimenti necessari da prendere, visto che il fatturato raggiunto dalle scommesse sportive - fra online e fisico - nel 2018 è stato pari a circa 11 miliardi di euro".

Così Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, commenta a Gioconews.it lo stop ai test del protocollo di comunicazione Psqf 3.8 e Psqf 4.0 deciso dai Monopoli di Stato dopo la mancata pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto ministeriale firmato da Giovanni Tria a febbraio, su indicazione del ministero dell'Economia


"È importante che si crei l'attenzione, le scommesse sono cresciute indipendentemente dalle insidie legislative poste dalle amministrazioni locali, chi vuole giocare trova il modo di farlo comunque, quindi è giusto che ci siano regole che viaggino di pari passo con la crescita del settore, da migliorare strada facendo", puntualizza Ughi. "Le novità previste dal decreto Tria renderebbero il gioco più divertente, frutto di ingegno e di studio, allontanandolo dalla 'sorte', quindi, per quale ragione bisogna combatterle? Forse - la mia è un'ipotesi 'da bar' - qualche concessionario non era ancora pronto e ha spinto per frenare".
 

Il presidente di Obiettivo 2016 quindi tira una stoccata al Governo: "Il Movimento 5 stelle attacca al gioco e poi, contemporaneamente, sostiene che a livello generale vuole aiutare le piccole imprese: ora, nel nostro settore, come fa un nuovo punto vendita a farsi conoscere? Il grande marchio, ormai affermato, non ha problemi in tal senso. I fatti sono due: o i 5 stelle dicono una cosa che non pensano, oppure, ancora peggio, fanno quello che fanno senza accorgersi di portare vantaggio ai grandi gruppi, a danno dei piccoli che dicono di voler difendere".
 

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