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Betting exchange, CdS: 'Tassa 0,5%, prevale interesse pubblico'

18 gennaio 2021 - 15:14

Il Consiglio di Stato boccia ricorso di operatori di betting exchange contro sentenza del Tar Lazio che ha dato l'ok alla tassa dello 0,5% sulle scommesse per sostenere lo sport.

Scritto da Fm
Betting exchange, CdS: 'Tassa 0,5%, prevale interesse pubblico'


Come già fatto dal Tar Lazio lo scorso dicembre, anche il Consiglio di Stato ha bocciato le richieste avanzate da alcuni operatori di betting exchange contro il prelievo dello 0,5 percento sulla raccolta di scommesse introdotto dal decreto Rilancio per finanziare il Fondo Salvasport.

Con una sentenza pubblicata oggi, 18 gennaio, i giudici hanno respinto l'appello cautelare proposto contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell'Economia e delle finanze, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli per la riforma dell’ordinanza cautelare del tribunale amministrativo ritenendo che "non sussistano i presupposti per la sospensione richiesta, poiché, in relazione al periculum in mora, risultano convincenti le deduzioni della difesa dell’amministrazione in ordine all’avvenuto versamento del rateo relativo al primo quadrimestre 2020 maggio – 31 agosto 2020 e alla prevedibilità dell’entità del secondo, essendo comunque sufficientemente tutelate le ragioni dell’appellante dalla tempestiva fissazione dell’udienza di merito dinanzi al Tar".

Il Consiglio di Stato quindi evidenzia che "nel contemperamento dei contrapposti interessi, appare prevalente, nell’attuale fase cautelare, quello pubblico rappresentato dalla necessità di reperire fondi per finanziare nel periodo emergenziale gli operatori del settore sportivo individuati dal Dl 19 maggio 2020, n. 34, convertito in l. 17 luglio 2020, n. 77".
 
Come già la sentenza del Tar Lazio, anche l'ordinanza del Consiglio di Stato è un ulteriore colpo agli operatori di betting exchange che avevano puntato sul mercato delle scommesse italiano.
Un colpo che li sta spingendo a sospendere la propria offerta nel nostro Paese, almeno temporaneamente, visto che, secondo le stime, si arriverebbero a pagare tasse comprese fra il 111 percento e il 1000 percento del guadagno.
 

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