skin

Comma 7: decreto 'abbandonato' e il settore chiede l'autocertificazione e maggiore innovazione

16 ottobre 2014 - 08:08

Roma - Anche se l'argomento 'caldo' della fiera sul mondo del gioco, Enada Roma 2014, è rappresentato dalle slot machine, con la nuova legge di Stabilità che conta di ricavare dal settore 1 miliardo di euro, anche gli apparecchi di puro intrattenimento rappresentano un tema da affrontare e sicuramente sentito dagli operatori. Mi dispiace dirlo, ma novità sul decreto comma 7 e gli apparecchi elettromeccanici non ci sono e sembra proprio che sia stato accantonato. Lapidario il presidente Sapar, Raffaele Curcio, che sottolinea la mancanza di 'azione' da parte delle istituzioni preposte su questo settore del gioco.

Scritto da Sara
Comma 7: decreto 'abbandonato' e il settore chiede l'autocertificazione e maggiore innovazione

"Lo Stato, dopo una prima fase di dibattito anche con le associazioni di categoria e dopo aver recepito alcune proposte e riflessioni, ha messo da parte il testo per una riforma del settore, un pò per la situazione di gran confusione che c'è, un pò per il fatto che questo comparto non garantisce un gettito pari a quello delle slot machine. Anche se pure il settore del comma 6 è preso con superficialità. Come associazione, stiamo cercando di stimolare periodicamente l'amministrazione per portare alla luce questo decreto, ma purtroppo ad ora non abbiamo nessun feedback. Questo dispiace, perchè ci sono molte aziende che continuano a credere e investire in questo comparto e le novità presentate in fiera ne sono una dimostrazione. Se venisse curata con attenzione questa parte del settore del gioco, i risvolti positivi ci sarebbero sia per i giocatori che per lo stato".

 

Ed è vero che la voglia di innovare da parte delle aziende c'è, tanto che percorrendo gli stand della fiera romana, si scoprono macchine interessanti e che piacerebbero sicuramente agli appassionati di puro intrattenimento.

Tiziano Tredese della Elmac sottolinea: "Serve subito un intervento sulle omologhe, altrimenti questo settore rischia di sparire. La certificazione all'olandese potrebbe essere una proposta interessante da considerare. Ovvero è l'ente certificatore che, sulla base delle informazioni date dall'importatore e confrontate con quelle contenute nel libretto di funzionamento dell'apparecchio, rilascia un'omologa in massimo una decina di giorni. A quel punto è l'importatore, e tutta la filiera che sta dopo di lui, ad essere responsabile della macchina e del suo corretto funzionamento".

Anche Mauro Zaccaria, dell'azienda Tecnoplay, sostiene l'importanza di avere uno sdnellimento nelle omologhe: "L'autocertificazione è sicuramente una soluzione interessante che mette in luce anche la serietà di un'azienda. Questo settore ha bisogno di essere 'svecchiato' con la possibilità di far arrivare nuovi giochi che vediamo nelle fiere estere, ma che spesso non possiamo portare sul mercato italiano. Inoltre bisogna pensare anche alla possibilità di collegare in rete le varie sale giochi tra loro, in modo da fare dei tornei di videogiochi che coinvolgano i ragazzi e ripopolino così anche la sala stessa".   

Altri articoli su

Articoli correlati