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Un nuovo futuro per il settore dell'Amusement italiano: nella promessa di Baretta la speranza dell'industria

15 aprile 2015 - 10:59

E pur si muove. Dopo anni di totale stasi del settore dell'Amusement – ovvero, l'intrattenimento senza vincite in denaro – dal punto di vista legislativo e amministrativo, qualcosa sembra finalmente muoversi. E lo slancio arriva dal governo, con l'impegno preso dal sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, in risposta alle sollecitazioni dell'industria che chiedono una prospettiva futura. Il rappresentante del governo, intervenendo al convegno di Firenze sul gioco pubblico, è stato chiaro:

Scritto da Ac
Un nuovo futuro per il settore dell'Amusement italiano: nella promessa di Baretta la speranza dell'industria

"Dovremo provare a rilanciare e valorizzare il gioco senza vincita in denaro e quello percepito come meno compulsivo – ha detto, aggiungendo che si tratta di “Un'operazione con semplicissima ma che penso vada affrontata. Mentre per il resto del comparto abbiamo le idee sufficientemente chiare, questa è in fase di costruzione ma credo che nelle prossime settimane si potrà approfondirla". Ecco quindi che lo scenario di estrema difficoltà in cui si trova il settore potrebbe conoscere un'inversione di rotta verso la tanto agognata sostenibilità.

 

IL PRESSING DELL'INDUSTRIA - Tutto è iniziato il mese scorso con il convegno dedicato a questo settore organizzato all'interno della fiera del gioco pubblico Enada di Rimini. Un'occasione non soltanto per discutere delle problematiche che affliggono il settore e delle potenziali e ulteriori complicazioni che potrebbero uscire dalla legge delega – se impostata come riportato nelle prime bozze in circolazione – ma anche e soprattutto per vedere uscire allo scoperto le grandi multinazionali del videogame (come Sega, Bandai Namco, Raw Thrills e altri) che hanno deciso di scendere in campo per una battaglia politica e culturale mirata a diffondere una cultura del gioco 'sano', senza controindicazioni. Chiedendo allo Stato italiano di intervenire. Il risultato di questa operazione è stato particolarmente rilevante, offrendo uno spunto di riflessione su alcuni aspetti politici relativi a questo settore: il primo, più tecnico, è quello messo in evidenza dal legale Cino Benelli, che evidenzia l'errore di includere questo settore all'interno della delega perché formalmente non rientrerebbe all'interno della delega fiscale, lasciando intendere anche la possibilità di sottrarlo al regime di Monopoli in cui si trova dal 2004. Il secondo punto riguarda invece l'idea di rilanciare il gioco senza vincita nel programma governativo sul gioco pubblico che prevede una riduzione e razionalizzazione dell'offerta a tutela della salute pubblica. E pensando alla salute pubblica non ci sarebbe niente di una maggiore diffusione del puro intrattenimento. Il messaggio, a quanto pare, è stato recepito dal governo e il sottosegretario lo ha dichiarato apertamente. Ora non resta che completare l'opera provando a immaginare e definire lo scenario futuro. Pure le associazione di categoria hanno dato segnali di risveglio su questo fronte e anche questa è una buona notizia.

 

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