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Videogiochi, la politica tra proposte di tutela ed elogi al ruolo formativo

01 ottobre 2015 - 17:32

Ecco tutti gli interventi dei politici partecipanti al convegno sui videogiochi organizzato dalla Commissione Cultura della Camera.

Scritto da Sm
Videogiochi, la politica tra proposte di tutela ed elogi al ruolo formativo

Roma - "Mi sono avvicinata al problema dei videogiochi violenti con una lettera a Renzi in cui si chiedeva di fare una campagna informativa per i genitori sui videogiochi". Lo afferma Ilaria Capua (Scelta Civica), della Commissione Politiche Ue, nel panel ‘politico’ del convegno organizzato dalla Commissione Cultura della Camera dal titolo ‘A proposito di videogiochi. Riflessioni, proposte e osservazioni sul mondo dei videogame in Italia’.

"Ci sono giochi per grandi e giochi che non lo sono – aggiunge - e tanto di cappello all'Europa che ha adottato il Pegi. Il problema è il Gap generazionale e come istituzione non possiamo prescindere da questo. L'eccesso di uso di videogiochi o la circolazione nel pubblico di età minore piccolo può generare problemi, senza per questo voler demonizzare l'industria".

Il deputato del Pd Roberto Rampi aggiunge: "Mi interessa considerare l'idea di videogame come prodotto culturale. Dobbiamo quindi mettere in evidenza il fatto che la cultura e l'arte evolve e dobbiamo capire come sostenere i nuovi prodotti culturali. Il tema delle dipendenze è qualcosa che c'è in tutti i campi, però sono convinto che proibizioni e sanzioni non funzionano. Credo invece che ci debbano essere degli strumenti di comprensione che devono essere dati".

Francesco D'Uva, deputato del M5S anch’esso membro della Commissione Cultura, da parte sua afferma: "Il videogioco è importante per la formazione dell'individuo, migliora il team building e aumenta la curiosità. Non va visto come un capro espiatorio e come un rischio, ma va considerati a mio avviso come l'ottava arte. E i videogiochi sono un'opportunità di crescita per il paese. Quindi dobbiamo investire su questo settore".

Bruno Molea di Scelta Civica, che ha presentato insieme ad Antimo Cesaro, una proposta di legge sui videogiochi, dall'altro canto crede che "la classificazione del Pegi non limita l'accesso a un certo prodotto. Quindi bisogna limitare l'accesso dei minori a certi giochi ed e' quello che vogliamo fare. Vogliamo disciplinare meglio la commercializzazione di certi prodotti. L'obiettivo e' solo la tutela del minore".
La deputata Milena Santerini (Pi-Cd) aggiunge: "Ritengo che come in tutte le cose da una parte perdiamo e da una guadagniamo. I videogiochi violenti ci fanno abituare alla violenza, ce la rendono normale. Inoltre nei videogiochi siamo protagonisti. Ci deve essere una soglia oltre la quale bisogna dire basta". 

Antonio Palmieri di Forza Italia conclude sottolineando: "Siamo chiamati in questa epoca dove le famiglie sono sempre più sole a un di più di responsabilità e questo vale anche per chi realizza i videogiochi. Sto lavorando da un po' di tempo a una proposta di legge con il Pegi obbligatorio per legge, iniziative di aiuto di informazione e formazione per le famiglie, anche con una piattaforma web che aiuti a risolvere alcuni interrogativi, un aiuto alle start up del settore videoludico. Spero che entro la fine dell'anno questo testo possa essere completato".

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