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Amusement, il rilancio dell'intrattenimento riparte da Enada Roma

14 ottobre 2015 - 08:37

Il settore del puro intrattenimento italiano chiede regole semplici ed elasticità, se ne parla anche a Enada Roma

Scritto da Sara
Amusement, il rilancio dell'intrattenimento riparte da Enada Roma

 

 

L’intrattenimento senza vincita in denaro è ancora al palo, in attesa che ci sia una svolta normativa che possa dargli il rilancio che merita. Il tema poi è tornato d'attualità proprio in questi ultimi giorni dopo il servizio televisivo delle Iene e le richieste di vietare l'uso delle ticket redemption in Liguria e sul territorio nazionale. In questa fase, perciò, diventa ancora più importante un’azione decisa anche da parte degli operatori che lavorano nel settore, per spingere l’acceleratore su una riforma troppo a lungo rinviata.

 

SE NE PARLA A ENADA - “Mi auguro che questa edizione di Enada Roma possa essere un punto di partenza e di rilancio per gli apparecchi comma 7 del Tulps, la cui disciplina normativa si trova ancora ad un punto di stallo e rischia di penalizzare definitivamente il settore, invece di incentivarlo”. Lo sottolinea il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, alla luce della nuova edizione della kermesse di Roma sul mondo del gioco, che il 14 ottobre ha in programma proprio un convegno sull'intrattenimento puro.

Negli ultimi mesi “l’associazione Sapar ha ripreso un dialogo costruttivo con i Monopoli, in particolare con Roberto Fanelli, direttore dell’area giochi, ed Elisabetta Poso, dirigente dell’ufficio apparecchi da intrattenimento, per discutere della problematica delle ticket redemption e della stasi che sta vivendo ormai da anni il settore dell’amusement. Da parte loro abbiamo riscontrato la disponibilità a riprendere la discussione sul tema degli apparecchi di puro intrattenimento e discutere delle iniziative necessarie a ridare respiro e vita a un settore ormai fermo da anni.
 
AZIONI POLITICHE CONCRETE - Anche il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, in uno degli ultimi incontri, ha posto l’attenzione sul settore dei giochi senza vincita in denaro, affermando che “questo è un comparto interessante, e che se si devono trovare nuovi equilibri non si può rinunciare al gioco: infatti se questo non degenera, è una fattore molto positivo per i rapporti interpersonali, come forma di socializzazione collettiva”. E gli operatori sperano soprattutto di vedere azioni politiche concrete come “l’attivazione del decreto di marzo 2013 sulle ticket redemption, con il loro definitivo riconoscimento legale e sulla libera circolazione dei giochi, prendendo come esempio la legge sull’amusement dell’Olanda”. È quanto si aspetta il patron della Elmac, Tiziano Tredese, per il puro intrattenimento italiano. “Auspico che il fresco dell’autunno aiuti a migliorare le cose, compreso l’orgoglio delle varie associazioni di categoria che, nell’ultimo decennio, hanno combinato ben poco nel campo del puro intrattenimento”, tuona l’operatore.

REGOLE PIU' SEMPLICI - Mauro Zaccaria della Tecnoplay, da parte sua, aggiunge: “Ovviamente ci presentiamo alla fiera di Roma pronti per il mercato delle sale invernali. Però, come ormai ripetiamo da un po’ troppo tempo, sarà una ennesima fiera interlocutoria, in attesa di qualcosa di nuovo sul fronte legislativo. Stessi problemi, stessi dubbi, stessi limiti, stesso mercato in sofferenza. A causa della solita legislazione lacunosa, retrograda e stantia di sempre”. E le richieste continuano a essere “una regolamentazione più aperta, più semplice e che tenga conto del fatto che il settore del divertimento è ‘povero’ e, al tempo stesso, necessita di una elasticità maggiore rispetto ai soliti stretti legacci della burocrazia, comunque mantenendo il livello di sicurezza necessario. Inoltre, una cosa importante è chiarire a chi ci governa che il settore del puro intrattenimento è e deve essere diretto alle famiglie e non deve essere confuso con il settore del gioco a vincita in denaro. Cosa che non sempre sembra così chiara, specialmente quando alle volte sentiamo alcuni proclami rivolti verso il settore dei ticket redemption, che accomunano questi apparecchi ai giochi a vincita”. Per questo “un intervento diretto al governo sarebbe d’auspicio in quanto purtroppo i Monopoli, che avrebbe il merito di avere accumulato una certa esperienza nel nostro settore, purtroppo non sempre vengono presi in considerazione dal governo nelle decisioni. E, se necessario, un intervento anche presso la Comunità Europea che, in materia di apparecchi da puro intrattenimento, ha dettato una linea che in teoria tutti i paesi comunitari dovrebbero seguire e, che forse i nostri governanti non conoscono”.
 
 

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