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Curcio (Sapar): 'Cogliere le opportunità dell'intrattenimento'

19 marzo 2018 - 10:10

Il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, delinea le misure da mettere in atto per il rilancio dell'amusement italiano.

Scritto da Sara
Curcio (Sapar): 'Cogliere le opportunità dell'intrattenimento'

“Se questo settore continuerà ad essere gestito come negli ultimi anni, allora difficilmente potremmo considerarlo ancora un settore imprenditoriale. È necessario e non più procrastinabile un adeguamento alla realtà presente all'estero, cogliendo le opportunità che il puro intrattenimento può dare sia alle aziende di settore che ai giocatori”. Lo afferma il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, affrontando la situazione che caratterizza il comparto del puro intrattenimento italiano, dopo la fiera Enada dove è stato lanciato il Rimini Amusement Show.
La necessità di puntare sull'intrattenimento e ridare slancio al settore degli apparecchi senza vincita in denaro è stata più volte auspicata, ma come deve cambiare il mondo dell'amusement per tornare a essere davvero appetibile?

"Il settore dell'amusement deve creare nuove opportunità, mantenendo una visuale aperta e attenta al futuro. Futuro che sfrutta sempre più le nuove tecnologie; le aziende dovranno adeguarsi a questi cambiamenti, ma le istituzioni devono permetterci di stare al passo con i tempi e in linea con quanto espresso dal mercato globale”.

Il governo che verrà sarà chiamato ad intervenire sul settore del gioco in generale, che da tempo attende una riforma. Ma cosa vi aspettate dal lato del puro intrattenimento?

“L'auspicio, e l'appello che noi facciamo al prossimo governo, è che ci sia un riequilibrio del settore gioco e che la nostra azione di rilancio dell'amusement sia accompagnata dalla politica con norme che possano essere d'impulso alla ripresa dell'intrattenimento puro. Bisogna tornare a giocare per il solo gusto di farlo, a prescindere dalla posta in gioco”.

Sui territori, ovviamente, la situazione non è rosea, dato che molti comuni hanno lanciato strali contro le ticket redemption, accusate di indurre i più piccoli verso l'azzardo. Così sono state messe in campo leggi che ne vietano l'utilizzo ai minori di diciotto anni. Tra queste spicca, ad esempio, la legge regionale dell'Emilia Romagna, in cui “è vietato consentire ai minori l'utilizzo di apparecchi e congegni meccanici ed elettromeccanici, attivabili con moneta, con gettone ovvero con altri strumenti elettronici di pagamento che distribuiscono tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita (ticket redemption)”.
Una situazione che ha di fatto creato non pochi problemi al settore. “Anche a livello locale, il settore risente fortemente della crisi e dello stallo dell'amusement, stretto in norme scellerate e asfissianti; nonostante questo gli operatori, nel limite che il mercato e le normative impongono, continuano ad ingegnarsi per mantenere le loro attività sempre attrattive”, conclude Curcio.

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