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Amusement, Martusciello (Parlamento Ue): 'Tutelare comparto'

16 aprile 2019 - 07:30

L'europarlamentare Fulvio Martusciello (FI-Ppe) chiede tutele per il comparto dell'amusement alla luce del divieto di ticket redemption in alcune regioni.

Scritto da Redazione
Amusement, Martusciello (Parlamento Ue): 'Tutelare comparto'

“Un intero comparto, importante per l’economia italiana e fonte di lavoro per centinaia di famiglie è a rischio di estinzione”.

L’europarlamentare Fulvio Martusciello (Forza Italia - Ppe) interviene sulla questione che da settimane scuote il mondo del gioco senza vincita in denaro: il divieto, legiferato in alcune regioni, di accesso dei minori alle ticket redemption, a cominciare dall'Emilia Romagna, che alla fine di marzo ha visto l'approvazione in giunta della delibera sull'attuazione della norma prevista dalla legge sul gioco.

 

Un tema che ha visto schierarsi le associazioni degli operatori, da Sapar  a Confesercenti, con audizioni al consiglio regionale del Veneto e un'interrogazione al consiglio comunale di Rimini, dove l'assessore alla Sicurezza di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha auspicato che le sale giochi possano riconfigurare la propria offerta.
 
 
Il gioco senza vincita in denaro - continua Martusciello, nelle liste di Forza Italia nella circoscrizione Sud nelle elezioni del 26 maggio - va distinto da quello che invece lo prevede e va trattato, in primis dal punto di vista normativo,  per quello che è: puro e semplice divertimento per famiglie, senza controindicazioni. Si cade, diversamente, in un equivoco che rischia di condannare a morte un intero settore produttivo della nostra economia. Una superficialità che può portare alla perdita di lavoro per centinaia di famiglie. I demagogici provvedimenti che si stanno prendendo in alcune regioni italiane, se applicati, metteranno completamente  in ginocchio un intero comparto: vogliono infatti vietare ai minori di 18 anni le cosiddette ticket redemption, ovvero quei giochi che in base all’abilità del giocatore permettono la vincita di piccoli premi, attrazioni che, assieme a videogiochi, flipper, kiddie rides, gru che pescano giocattoli, tiri al gettone, costituiscono la principale fonte di divertimento delle nostre tradizionali sale giochi, una volta frequentate prevalentemente da adolescenti, oggi invece perlopiù luogo prediletto da nonni e nipoti, che qui trovano una sorta di luogo protetto". 
 
 
"Gestori di sale giochi, produttori e distributori: come può reggere un settore che ruota attorno al gioco per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie, se le sue principali attrazioni vengono vietate ai minorenni? Tutto questo oltretutto avviene senza alcuna evidenza o ipotesi scientifica (come sottolineato da una recente ricerca dell'Università Roma Tre, Ndr) che attesti alcuna forma di ludopatia o dipendenza legata a questi giochi. Anzi, penalizzare chi offre un sano divertimento per le famiglie di fatto è un incentivo per i più piccoli al gioco in casa con console, che è l’anti socializzazione, e per i maggiorenni a fare magari esperienza di gioco con vincita in denaro", aggiunge l'europarlamentare.
 
 
"Non solo è evidente l’ingiustizia  di provvedimenti che puniscono un settore per responsabilità che non ha, ma è anche chiara la svista formale per cui sono le Regioni a legiferare sul tema, avendo non si capisce su quali basi stabilito che la questione è di salute. La politica tutta, regionale, nazionale ed europea,  deve farsi carico del problema, invertendo la marcia e garantendo al comparto chiarezza e rigore e, conseguentemente, equità”, ribadisce Martusciello.
 

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