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Emilia Romagna, operatori amusement: 'Confronto con la politica per nuove regole'

26 ottobre 2019 - 09:03

Prima puntata dello speciale di Gioconews sulla regolamentazione dell'amusement in Emilia Romagna, la parola ad Alessandro Lama (Amusement Confesercenti) e a Vanni Ferro (New Asgi Italia).

Scritto da Fm
Emilia Romagna, operatori amusement: 'Confronto con la politica per nuove regole'

 

Si torna a parlare di regolamentazione dell'amusement in Emilia Romagna.
In primis il 29 ottobre, quando il consiglio regionale dovrà esaminare l'emendamento di Michele Facci (Movimento Sovranista) al provvedimento omnibus che riunisce le modifiche ad alcune normative vigenti negli ambiti più disparati, che propone di "escludere il divieto di gioco ai minori quando questi sono in presenza di un genitore o comunque di persona che ne abbia in qualche modo l'affidamento, anche temporaneo".
Ma soprattutto in vista delle elezioni regionali del gennaio 2020, che decreterà la nascita di una nuova giunta, chiamata, con tutta probabilità a confrontarsi anche con la modifica della normativa sul gioco, sia di quello con vincita in denaro, sia del puro intrattenimento.

Per questo, abbiamo interpellato gli esponenti delle principali associazioni di settore, in uno speciale di cui oggi pubblichiamo la prima parte.
 

LAMA (CONFESERCENTI): "ASCOLTARE ISTANZE DEL SETTORE" - Il primo a rispondere alle nostre domande è Alessandro Lama, presidente della Federazione Amusement Confesercenti.
"A tutti, prossima Giunta compresa, chiediamo l’ascolto attento e non demagogico delle nostre istanze. Non perdiamo occasione per ribadirlo. Tutto il resto viene di conseguenza, compresa l’autoregolamentazione che per noi è una priorità. Bisogna sottrarre il settore del puro gioco all’arbitrio delle singole Regioni e per fare ciò servono uniformità e chiarezza normativa".
Per ottenere una revisione delle norme l'unica via è la condivisione di intenti fra tutte le forze in campo, prosegue Lama.
"Con un grande lavoro di squadra con Sapar, Sapar Servizi, il Consorzio Fee e l’associazine New Asgi Italia abbiamo sensibilizzato alle ragioni del comparto tutte le forze politiche che hanno voluto darci ascolto, senza ovviamente fare distinguo di colori partitici. Ora, convinti che la coesione e la chiarezza siano il modo migliore per avere forza, vogliamo dare vita a un tavolo tecnico con Regione e Monopoli. Speriamo in questo modo di fare comprendere le nostre istanze. A quel punto siamo certi che tutto verrebbe di conseguenza".
Quanto alle ricadute occupazionali della legge dell'Emilia Romagna sul comparto il presidente della Federazione Amusement Confesercenti non ha dubbi: "La situazione è drammatica. Non esistono mappature precise con numeri certi sull’indotto del settore del gioco senza vincita in denaro, ma è sicuro che coinvolga molte decine di migliaia di famiglie, tutte a rischio senza mezzi termini. Con le normative attuali e l’incertezza che ne deriva ogni sala per il divertimento delle famiglie è a rischio chiusura. Ne derivano ovvie conseguenze a livello economiche e ricadute comunque gravi a livello sociale: rischiano infatti di estinguersi luoghi aggregativi, che propongono un modello di divertimento sano, formato famiglia, a tutto vantaggio di altri tipi di gioco, pericolosi per la collettività".
 
 

FERRO (NEW ASGI): "REGOLE BASATE SU EVIDENZE SCIENTIFICHE" - "Alla prossima Giunta chiedo che vi sia una regolamentazione separata tra il gioco con vincita in denaro ed il gioco senza vincita in denaro. Ritengo assurdo e improprio che il gioco senza vincita in denaro subisca la stessa regolamentazione che parte da studi sulla sull’azzardopatia, che sono basati solo ed esclusivamente sul gioco con vincita in denaro e che nulla hanno a che vedere con il nostro settore", esordisce Vanni Ferro, presidente di New Asgi Italia.
"Crediamo sia legittimo chiedere che vi sia una regolamentazione dedicata esclusivamente al nostro settore, basata su analisi dedicate al gioco senza vincita in denaro. Per questo abbiamo da sempre dato la nostra disponibilità a partecipare ai tavoli di lavoro per redigere un documento condiviso, alla luce anche dello studio dell’università di Roma 3, che in questi mesi sta per ultimare la sua terza fase, che proseguirà poi nelle fasi finali e che siamo certi evidenzierà con chiarezza le reali problematiche del settore, delle quali prenderemo responsabilmente atto, mentre oggi sono frutto solo di un sentimento soggettivo divenuto merito anche dei media un mood collettivo.
Fortunatamente al momento le norme non hanno visto ancora la loro applicazione e quindi non vi sono state ancora ripercussioni al livello occupazionale, ma si sono invece già sentite nel calo degli investimenti dovuto all’incertezza del futuro", prosegue Ferro.
Abbiamo assieme anche al Consorzio Fee e alla Federazione Amusement Confesercenti, da mesi iniziato una serie di incontri con le forze politiche e sarà nostra premura chiedere di potere incontrare, appena saranno ufficializzati, i candidati alle prossime regionali.
Sono convinto che alla luce dei nuovi studi dell’università di Roma 3 di un disciplinare/autoregolamentazione della gestione delle sale, al quale le associazioni stanno lavorando, avremo materiale interessante per poter aprire una discussione costruttiva con le forze politiche.
Ai politici non chiedo di non essere regolamentati, ma di avere una regolamentazione relativa agli eventuali rischi che dovessero evidenziare studi sul gioco senza vincita in denaro e non sul gioco con vincita in denaro".
 

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