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La nuova stagione dell'amusement, operatori: 'Al via fra fiducia e incertezze'

18 giugno 2020 - 10:04

Il settore dell'amusement come sta affrontando e vivendo questi primi giorni di ripresa? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei suoi maggiori rappresentanti.

Scritto da Fm
La nuova stagione dell'amusement, operatori: 'Al via fra fiducia e incertezze'

 

Insieme con il gioco con vincita in denaro, anche l'amusement è appena tornato in pista dopo tre mesi di lockdown, quasi in tutte le regioni italiane.
Ma il settore come sta affrontando e vivendo questi primi giorni di ripresa?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei suoi maggiori rappresentanti.


“Stiamo vivendo una situazione molto particolare, dopo le fatiche delle associazioni per arrivare ad un accordo con le istituzioni a livello regionale e nazionale per capire quali erano le linee guida da seguire.
È stata raggiunta una buona mediazione, ad esempio, per la sanificazione degli apparecchi dopo le giocate, all'inizio ne era stata fissata una dopo ogni giocata, adesso ne va fatta una ogni ora. Le sale sono state preparate al meglio, con percorsi ben definiti, la cartellonistica con le informazioni per gli avventori, poi abbiamo suggerito agli associati di mettere i dispenser di gel disinfettante ogni 10 metri quadri in ogni sala. Alcune sono già aperte, altre lo saranno a breve”, esordisce Vanni Ferro, presidente di New Asgi.
“Come associazione abbiamo cercato di fare anche qualcosa in più di quanto previsto dalle linee guida, per garantire e tutelare la clientela e i nostri dipendenti”, precisa, spostando l'attenzione sul Veneto, la regione in cui gestisce diversi esercizi. “Il turismo sta iniziando a riprendere adesso, con le prime prenotazioni nelle strutture ricettive, stanno tornando gli italiani e anche gli stranieri, dopo l'apertura delle frontiere dal 15 giugno. Per la ripresa vera e propria puntiamo su luglio e agosto, per giugno scontiamo ancora le paure connesse alle prime aperture post lockdown.
La gente entra nelle sale con attenzione, indossando le mascherine e rispettando le norme, ancora non ci sono resse, quindi non siamo ancora in grado di capire se ci saranno problemi nella regolamentazione dell'afflusso.
Comunque, siamo fiduciosi, ma restiamo con i piedi per terra, la realtà nel suo complesso la vedremo a fine stagione”
 
 
Fiducioso Paolo Dalla Pria, presidente di Sapar Service. “Penso che faremo una buona stagione. Il primo weekend a Jesolo, dove gestisco sei sale, è andato abbastanza bene e con dei buoni incassi.
Ovviamente il grosso dei clienti comincerà ad arrivare a fine mese, ma ci sono tutti presupposti per assistere a una ripartenza in positivo. Non ci rifaremo di quanto perso a Pasqua e a fine aprile, ma confido che lavoreremo bene a luglio, agosto, settembre se il governatore del Veneto Luca Zaia farà slittare la riapertura delle scuole per le elezioni.
Per il resto, siamo ligi nel rispetto delle regole: ci siamo abituati ad usare le mascherine, a pulirci le mani, nelle sale abbiamo pistole per igienizzare i giochi ogni mezz'ora, non è una procedura complicata.
In più, abbiamo aggiornato e rinnovato gli apparecchi. Tutto lascia ben sperare”.
 

Meno positivo Alessandro Lama, presidente della Federazione Amusement Confesercenti. “La riapertura sta andando male, ovviamente la pandemia ha colpito duramente il settore e sarà difficile poter tornare ai volumi precedenti.
Nessuno tiene conto del fatto che aziende hanno dovuto fare i conti con i mancati incassi, ma anche con l'aumento dei costi, i ritardi nell'attuazione delle promesse del Governo, e con la mancata ripresa del settore in alcune regioni (vedi Lazio e Trentino Alto Adige).
È tutto molto vago, e lasciato sulle spalle degli imprenditori e dei dipendenti.
Uno scenario cupo, insomma: speriamo che i sorrisi delle famiglie e dei bambini ci aiutino, sono gli unici che possono darci una soddisfazione.
È il momento di passare dalla paura alla prudenza. Abbiamo redatto una serie di documenti importanti per i nostri associati e dato delle linee guida forti e stringenti, che seguono quelle del Governo, ma poi ci sono delle regioni che hanno previsto procedure diverse, come la Campania. C'è molta confusione.
Ci aspettiamo che a breve poi si torni a parlare delle questioni di sempre, rimaste sopite di fronte alla pandemia, dalle autorizzazioni al divieto di utilizzo delle ticket redemption per i minori di 18 anni.
Non bisogna dimenticare che noi non ci occupiamo solo di produzione di apparecchi: offriamo un servizio, del divertimento, della spensieratezza, e non è un servizio che 'si costruisce' ma è portato sulle spalle dell'entusiasmo, della voglia dell'imprenditore di fare cose nuove. Con tutto questo invece si rischia di perdere la voglia di lavorare, di dare felicità. Chi sta sul mercato da anni non lo fa per il mero guadagno, altrimenti avrebbe già cambiato lavoro, ma ha una specie di 'missione': far divertire la gente".

 

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