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Fondo per l’intrattenimento digitale, domande dal 30 giugno

25 maggio 2021 - 14:18

Dal 30 giugno è possibile presentare le domande per richiedere i contributi a fondo perduto per lo sviluppo di prototipi di videogiochi destinati alla commercializzazione.

Scritto da Redazione
Fondo per l’intrattenimento digitale, domande dal 30 giugno

A partire dal 30 giugno le imprese del settore dell’intrattenimento digitale, con sede operativa sul territorio nazionale, potranno richiedere contributi a fondo perduto per lo sviluppo di prototipi di videogiochi destinati alla commercializzazione.

È quanto prevede un decreto del ministero dello Sviluppo economico.

Per sostenere la produzione italiana di prodotti di intrattenimento digitale è, infatti, disponibile presso il Ministero un fondo dedicato, “First Playable Fund” (previsto dal decreto Rilancio del 2020, Ndr) con una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro.

COME PRESENTARE LA DOMANDA - Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del giorno 30 giugno 2021 utilizzando la piattaforma informatica che sarà raggiungibile dalla sezione dedicata del sito web del Mise e dal sito web dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa – Invitalia. Ai fini dell’accesso alla suddetta piattaforma, è richiesta l’identificazione del compilatore della domanda, legale rappresentante del soggetto proponente, tramite Spid.

COS'È IL FIRST PLAYABLE FUND - Il “First Playable Fund”, con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro, è un Fondo istituito presso il ministero dello Sviluppo economico con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo dell’industria dell’intrattenimento digitale a livello nazionale attraverso la concessione di contributi a fondo perduto in favore di progetti che, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, intendono realizzare un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale.
 
A CHI SI RIVOLGE - Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione: svolgono, in via prevalente, l’attività economica di “Edizione di software” o “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”; hanno sede legale nello Spazio economico europeo; sono soggette a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una sede operativa in Italia, cui sia riconducibile la realizzazione del prototipo; hanno un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori a diecimila euro, sia nel caso di imprese costituite sotto forma di società di capitali, sia nel caso di imprese individuali di produzione che di imprese costituite sotto forma di società di persone; sono regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente; sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie; garantiscono, nel caso in cui si operi anche in settori diversi o si esercitino anche altre attività escluse dal campo di applicazione del regolamento de minimis, con mezzi adeguati quali la separazione delle attività o la distinzione dei costi, che la predette attività esercitate nei settori esclusi non beneficiano di aiuti concessi a norma del regolamento de minimi; abbiano restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal ministero dello Sviluppo economico; non siano destinatarie di una sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni e integrazioni; i cui legali rappresentanti o amministratori non siano stati condannati, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione ai sensi della normativa in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture vigente alla data di presentazione della domanda.
 
I PROGETTI AMMISSIBILI - I progetti ammissibili alle agevolazioni devono: prevedere, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, la realizzazione di un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale; essere realizzati presso la propria sede operativa ubicata in Italia, come indicata nella domanda di agevolazione; prevedere, ciascuno, la realizzazione di un singolo prototipo; prevedere spese e costi ammissibili complessivamente non inferiori a 20mila euro; essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione, dove per data di avvio si intende la data del primo titolo di spesa/costo ammissibile alle agevolazioni; essere ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, dove per data di ultimazione si intende la data dell’ultimo titolo di spesa/costo ammissibile alle agevolazioni.
 
LE AGEVOLAZIONI - Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto, nella misura del 50 percento delle spese e dei costi ammissibili sostenuti per la realizzazione del progetto ammesso.
Il contributo è riconosciuto ai sensi del “de minimis” e nel rispetto dei limiti previsti dal regolamento (Ue) n. 1407/2013, ai sensi del quale l’aiuto massimo concedibile per ciascuna “impresa unica” non può superare l’importo di 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
 
 
 

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