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Videogame: lootbox come azzardo, class action milionaria contro Ea

18 agosto 2020 - 04:05

Il colosso dell'intrattenimento domestico Electronic Arts, editore di Fifa e altri successi, dovrà difendersi contro un'azione legale collettiva da 5 milioni di dollari per azzardo.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Videogame: lootbox come azzardo, class action milionaria contro Ea

Se le lootbox racchiuse in moltissimi videogame rappresentano un meccanismo analogo a quello contenuto nei giochi di vero azzardo, sono pertanto da ritenere illegali. E, su questa base, una serie di cittadini americani pretendono di essere risarciti, chiedendo i danni di questa condotta illecita allo sviluppatore dei videogame incriminati. Dopo i recenti fatti di cronaca politica che hanno visto, a livello internazionale, incriminare le cosiddette “lootbox” contenute in alcuni videogame domestici, a finire sotto accusa è adesso il colosso dell'intrattenimento, Electronic Arts, editore di celebri titoli tra cui il gettonatissimo simulatore di calcio : anche questo tra i giochi segnalati come “portatori di azzardo”, contenendo delle scatole magiche che i giocatori possono acquistare, con soldi vedi, per ottenere premi o sbloccare particolari scenari all'interno del gioco.

Nonostante Electronic Arts abbia sempre negato la riconducibilità del suo sistema di assegnazione di premi virtuali a un meccanismo di azzardo, adesso dovrà dimostrarlo in tribunale. Essendo stata intentata una causa legale contro l'editore di videogiochi, sulla quale pende una richiesta di risarcimento danni per un valore globale di 5 milioni di dollari.

LA CAUSA - Come riportato da Video Games Chronicle, a portare l'editore sul tavolo degli imputati è Kevin Ramirez, che ha intentato una class action presso il Distretto settentrionale della California per conto di altri 100 querelanti. Nella causa, si afferma che Ea "fa affidamento sulla creazione di comportamenti di dipendenza nei consumatori per generare enormi entrate". Chiamano specificamente gli Ultimate Team Pack di Ea, contenuti proprio nel videogame Fifa, che consentono ai giocatori di riunire le loro squadre preferite per il gioco online, dicendo che "sono predatori e progettati per invogliare i giocatori a giocare". 
"I pacchetti Ultimate Team di Ea sono delle lootbox. L'acquisto dei pacchetti non è altro che una scommessa di gioco. Acquistati utilizzando denaro reale, i pacchetti Ultimate Team sono semplicemente scommesse su possibilità completamente casuali all'interno del gioco di vincere preziosi giocatori professionisti e altri oggetti per la squadra sportiva virtuale del giocatore Ea".
L'accusa dovrà ora dimostrare che le lootbox raggiungono il livello della definizione californiana di gioco d'azzardo. Tale definizione definisce un dispositivo di gioco d'azzardo come "una macchina, un'apertura o un dispositivo; qualcosa di valore viene dato da giocare; e il giocatore può ricevere qualcosa di valore da un elemento di fortuna". 
Secondo l'accusa, tuttavia: “Nessuno di questi elementi può essere messo in discussione. Un giocatore utilizza la sua console, computer, smartphone o tablet con il gioco in franchising di Ea Sports (n. 1); il giocatore paga valuta reale per avere l'opportunità di aprire un Ultimate Team Pack (n. 2); e l'Ultimate Team Pack è un'opportunità casuale per vincere qualcosa di prezioso nel gioco”. Ramirez afferma che Ea lo ha spinto a spendere fino a 600 dollari per i giochi Fifa e Madden negli ultimi 9 anni.
LA SITUAZIONE IN USA - Non esiste ancora una determinazione legale se le lootbox siano da considerare contano come gioco d'azzardo negli Stati Uniti, ma il controllo sui loro effetti non è mancato. La Federal Trade Commission (Ftc) ha recentemente riportato le proprie scoperte sull'argomento, affermando che è necessario fare ulteriori ricerche ma che l'educazione dei consumatori è importante e al centro dell'attenzione. In Europa, invece, la conversazione è già andata oltre, con il Regno Unito che ha già preso in considerazione la regolamentazione delle lootbox, mostrando preoccupazione per il loro possibile effetto sui bambini.

 

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