skin

Bingo e pubblicità su gioco: due interrogazioni di Fi al Mef

06 ottobre 2014 - 07:36

Il deputato di Forza Italia, Riccardo Gallo, ha presentato due interrogazioni al Ministro dell’economia e delle finanze in materia di gioco.

Scritto da Sm
Bingo e pubblicità su gioco: due interrogazioni di Fi al Mef

 

PUBBLICITA' - Nella prima si chiede “se e quali iniziative concrete intende prendere il Governo per vietare radicalmente la pubblicità dei giochi d’azzardo; modificare le attuali convenzioni di concessione relative al Superenalotto, Lotto e Gratta e Vinci, trasformando l’obbligo a carico dei concessionari di effettuare iniziative pubblicitarie nell’obbligo di trasferire allo Stato, ai comuni ed alle regioni i medesimi importi, da destinarsi in iniziative per la prevenzione e la lotta alla ludopatia; modificare analogamente le altre attuali convenzioni per l’offerta di servizi di gioco, prevedendo che siano destinati direttamente a Stato, comuni e regioni per la lotta alla ludopatia gli importi che i concessionari sono oggi tenuti a destinare ad iniziative per la tutela e promozione del gioco legale e responsabile; prevedere l’inserimento, anche nelle altre convenzioni aventi ad oggetto l’offerta di servizi di gioco che non siano già provviste di clausole analoghe a quelle sub b) e c), dell’obbligo a carico dei concessionari di destinare allo Stato, ai comuni ed alle regioni una parte della raccolta affinché le suddette pubbliche amministrazioni pongano in essere direttamente iniziative idonee a prevenire e combattere i fenomeni ludopatici”.

BINGO - Inoltre, Gallo è intervenuto anche in materia di bingo, chiedendo nella seconda interrogazione presentata al ministro dell’economia e delle finanze “se, il Ministero dell’economia e delle finanze, attraverso l’Adm, intenda intervenire con la massima urgenza affinché, in via di autotutela, sia ritirato il bando di gara per l’assegnazione di 228 concessioni bingo o se intenda che la gara vada avanti secondo l’attuale formulazione. Nella seconda evenienza, sulla base di quali valutazioni sia stata presa tale decisione, stanti gli innumerevoli aspetti di illegittimità ed irragionevolezza che caratterizzano il bando in oggetto e che sono stati solo parzialmente illustrati nelle suddette premesse”.

Articoli correlati