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Telethon e i successi della cura: tutto questo anche grazie al gioco

13 luglio 2013 - 08:30

“Una bellissima notizia, forse la più importante da quando Telethon ha iniziato la sua attività”. Inizia così il messaggio divulgato dalla Fondazione alle aziende partner del progetto di raccolta che sostengono l'attività di ricerca e cura delle malattie genetiche, tra le quali, come noto, diverse società del gioco pubblico che contribuiscono da anni al progetto di Telethon.

Scritto da Redazione
Telethon e i successi della cura: tutto questo anche grazie al gioco


Ebbene, la buona (anzi, potremo dire ottima) novella è che, come divulgato dalla rivista scientifica internazionale Science, sono stati pubblicati i risultati positivi di due studi clinici condotti all'Istituto San Raffaele Telethon (Tiget) dal professor Luigi Naldini che hanno coinvolto sei bambini provenienti da tutto il mondo: tra di loro Giovanni, Mohammad, Samuel, alcuni piccoli pazienti di cui Telethon aveva raccontato in questi anni.

 

“Gli studi del professor Naldini – scrive Telethon - sono a dir poco rivoluzionari perché dimostrano come il virus dell'Aids possa essere utilizzato per curare due gravissime patologie genetiche dell'infanzia: la leucodistrofia metacromatica e la sindrome di Wiskott-Aldrich. Alla base di queste due malattie c'è un difetto genetico che si traduce nella carenza di una proteina fondamentale per l'organismo fin dai primi anni di vita. Nel caso della leucodistrofia metacromatica è il sistema nervoso a essere colpito: questi bambini nascono apparentemente sani, ma a un certo punto iniziano a perdere progressivamente le capacità cognitive e motorie fino a spegnersi completamente.
I bambini affetti da sindrome di Wiskott-Aldrich, invece, presentano un sistema immunitario difettoso che li rende molto più vulnerabili del normale allo sviluppo di infezioni, malattie autoimmuni e tumori, oltre a un difetto nelle piastrine che è causa di frequenti emorragie. Samuel, uno dei piccoli protagonisti della campagna Io esisto dello scorso dicembre, è uno dei bambini coinvolti nello studio su questa malattia”.

Oggi lui e gli altri cinque piccoli pazienti che hanno preso parte alle sperimentazioni stanno bene, vivono una vita normale e con il loro sorriso offrono speranze a tantissimi altri come loro.

“Se siamo arrivati a questo importantissimo traguardo è anche grazie al vostro sostegno e alla vostra fiducia, e mi auguro davvero che questa meravigliosa scoperta possa rendervi ancora più orgogliosi di stare al nostro fianco così come rende noi di Telethon sempre più pieni di gratitudine per il vostro impegno e la vostra dedizione. Grazie davvero a nome di ogni persona affetta da una malattia genetica e continuate a stare con noi!”

Ed è giusto che si sappia: a tutto questo hanno contribuito anche diverse società del gioco pubblico. Ma anche tanti giocatori, i quali hanno donato dei fondi, spontaneamente, attraverso delle giocate apposite in alcune agenzie di scommesse, attraverso il Superenalotto, attraverso l'acquisto di qualche cartella di qualche bingo, e così via.

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