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Cura del gioco patologico, aziende sanitarie di Bologna e Foligno in prima linea

29 agosto 2014 - 10:21

Sempre più spesso le aziende sanitarie del nostro Paese decidono di aprire centri specifici destinati alla cura del gioco patologico, dotati di operatori appositamente formati. E' il caso di Bologna, dove l'Ausl ha annunciato il potenziamento dei servizi con una squadra di 25 terapisti dislocati in nove ambulatori della provincia. A settembre, inoltre, partirà un ciclo di incontri rivolto ai familiari dei malati.

Scritto da Redazione GiocoNews
Cura del gioco patologico, aziende sanitarie di Bologna e Foligno in prima linea

 

I SerT (servizi tossicodipendenze) del comprensorio bolognese, oltre ad una prima accoglienza dei pazienti, con colloquio preliminare necessario a definire il grado della patologia, offriranno  percorsi terapeutici. Tre centri saranno nel capoluogo emiliano, gli altri a Budrio, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa e Vergato.


ASL FOLIGNO: "IN CURA 40 UTENTI" - Foligno è ormai diventata il centro di riferimento per la cura del Gap in Umbria.
Nel 2014 ha seguito 54 malati, mentre nel primo semestre 2014 a chiedere aiuto sono stati circa 40 persone. A tracciare l'identikit del tipico giocatore compulsivo è Sonia Biscontini, responsabile del Dipartimento dipendenze dell’Asl: "In media, è uomo, di età compresa fra i 38 e i 50 anni, ha la licenza media o al massimo il diploma. Oltre ai sintomi classici del Gap presenta spesso anche disturbi dell'umore, una tendenza ad abusare di alcool e, in rari casi, anche di cocaina ed altre sostanze stupefacenti".
Il servizio di cura proposto dall'Asl di Foligno, ricorda Biscontini, "è aperto a tutti, anche ai fuori regione, e gratuito. Sono previste anche terapie familiari e di coppia".

 

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