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All’Unicam di Camerino la prima lezione universitaria con il metaverso

24 aprile 2024 - 11:51

Il metaverso entra a pieno titolo all’università. All’Unicam di Camerino si è svolta la prima lezione attraverso l’uso di questa tecnologia di cui ancora si sta studiando il reale potenziale.

Scritto da Cc
© Riki32 / Pixabay

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Il metaverso entra all’università e per gli studenti si apre la possibilità di seguire delle lezioni attraverso l’uso di questa tecnologia di cui ancora si sta studiando il potenziale. Il primo ateneo ad aver ospitato un corso che si è svolto tramite realtà virtuale è l’Unicam di Camerino grazie a un progetto che ha portato avanti in collaborazione con Pa Social e con Meta Italia.

Gli studenti pertanto hanno avuto la possibilità di seguire la loro prima lezione in un’aula virtuale per il corso di laurea di informatica nella comunicazione digitale. Il tutto grazie all’utilizzo di 50 visori meta quest 3 di ultima generazione messi a disposizione dall’università per portare avanti questa nuova sperimentazione.

Che questa sperimentazione sarebbe presto partita era già nell’aria. Durante la scorsa estate Unicam aveva annunciato durante la propria campagna di comunicazione che avrebbe portato avanti delle attività legate al metaverso. Ora il progetto sembra essere diventato reale e non si fermerà solo alla didattica ma grazie a un nuovo gruppo di lavoro porterà avanti anche altre attività.

Il professor Graziano Leoni, rettore dell’università di Camerino spiega in un’intervista rilasciata a Emme Tv: “A noi risulta che siamo i primi in Italia a svolgere un insegnamento universitario in un ambiente virtuale nel metaverso. È un’esperienza che serve ai nostri studenti di informatica per la comunicazione digitale innanzitutto per capire le potenzialità di questi visori o dell’uso della realtà immersiva per comunicare dei contenuti.

“Tutto questo – prosegue il rettore - lo fanno all’interno di un corso che è dedicato a loro, dove si troveranno ad apprendere contenuti che vanno oltre il semplice uso di questi visori. E’ un esperimento che stiamo facendo perché non si sa ancora bene quali saranno gli esiti di questa sperimentazione. Tuttavia sono cose che vanno fatte per capire quanto queste nuove tecnologie siano utili per formare le generazioni future e anche quelle attuali visto che lo stiamo facendo oggi.”

 

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