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Università Bergamo, al via corso di perfezionamento sul gioco patologico

23 gennaio 2015 - 11:21

C'è tempo fino all'11 febbraio per iscriversi al corso di perfezionamento 'Le patologie da gioco d'azzardo: aspetti clinici, terapeutici, psicodinamici, culturali e sociali', promosso dalla School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo. Diretto dal professor Pietro Barbetta, le lezioni avranno inizio il 20 marzo e si concluderanno nel marzo 2016.

Scritto da Redazione GiocoNews
Università Bergamo, al via corso di perfezionamento sul gioco patologico

 


Il corso vuole essere un percorso formativo importante ed unico nel suo genere per tutti gli operatori che a diverso titolo operano nel settore e vogliono avere un quadro multi prospettico e sistemico del problema, consentendo anche un incontro e un confronto tra diverse figure professionali e settori disciplinari.


I moduli in programma si occuperanno di 'Clinica, diagnosi e terapia del giocatore d'azzardo patologico e della sua famiglia', 'fenomenologia del gioco da un punto di vista psicodinamico'. 'Approfondimento dei Games studies', 'Aspetti politici storici ed economici del gioco d'azzardo'.
Il corso ha come obiettivi principali quelli di: fornire un inquadramento della specificità del fenomeno nel nostro Paese, necessario a comprendere alcune difficoltà incontrate nella presa in carico; fornire un panorama dei principali aspetti clinici e terapeutici del problema e un inquadramento teorico rispetto agli aspetti psicodinamici del giocare nell'esperienza umana, un inquadramento teorico-clinico rispetto al ruolo del gioco e dell'illusione nel contesto psicoterapeutico; consentire la pensabilità del gioco in una cornice di senso articolata, con un focus sull'impatto potenzialmente bonificante e educativo delle sue pratiche, e l'esplorazione simbolica e filosofica del suo aspetto distruttivo.
Gli insegnamenti hanno inoltre lo scopo di fornire un inquadramento sociologico e politico che permetta di articolare i discorsi sulla prevenzione e cura con una consapevolezza sistemica della complessità del fenomeno; fornire una decodifica storica che permetta di chiarire le matrici dell'emergenza attuale del problema e la sua significatività antropologica.

 

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