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Tani (Università di Firenze): "Alcuni giochi caratterizzano maggiormente i comportamenti patologici"

13 aprile 2015 - 14:27

Firenze - “Considerati complessivamente i dati fin qui presentati permettono di effettuare una prima fotografia della prevalenza, delle caratteristiche e delle modalità con cui il fenomeno del Gap si manifesta nelle fasce giovanili del territorio pistoiese.

Scritto da Ac
Tani (Università di Firenze): "Alcuni giochi caratterizzano maggiormente i comportamenti patologici"

Da questa ricognizione emerge prima di tutto che i comportamenti di gioco d'azzardo problematici o dichiaratamente patologici presentano fra i giovani dell'area pistoiese una prevalenza decisamente maggiore rispetto a quella rilevata in altre regioni del nostro Paese e dalla letteratura internazionale. Inoltre, come già riscontrato in studi precedenti, i comportamenti di gioco d'azzardo si associano ad altri comportamenti di dipendenza da sostanze e/o alcool”. Lo sottolinea Franca Tani, Ordinario di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione Dipartimento di Scienze della salute dell'Università di Firenze, sottolineando i dati della ricerca 'Il gioco d’azzardo come patologia: gli indicatori di rischio', la quale punta su "un ridimensionamento dell'offerta e sulla promozione della prevenzione, necessaria per contrastare il Gap. Il tutto va accompagnato anche con una riduzione della pubblicità di gioco".

 

 

LE DIFFERENZE TRA I GIOCHI - I giochi che sembrano differenziare e caratterizzare maggiormente la categoria dei giocatori patologici “sono le scommesse ai cavalli, il gioco in borsa, le slot machine, il biliardo e altri giochi di abilità per denaro come il Golf. Questi giochi sembrano essere praticati più frequentemente dai giocatori patologici rispetto ai non patologici e a quelli a rischio. E' possibile supporre che queste differenze siano imputabili alla personalità dei giocatori e alle diverse tipologie di gioco. Ad esempio le scommesse sui cavalli sono un tipo di gioco che implica un forte coinvolgimento emotivo - se poi praticata all'interno di contesti specifici come gli ippodromi - e prevede anche il fatto di dedicare molto tempo al gioco". A differenza di ciò, le “scommesse sportive sono un tipo di gioco che seppur praticato molto di più dai giocatori patologici, vengono praticate anche dai giocatori a rischio e, in modo sporadico, anche dai giocatori occasionali e non patologici”.

Franco Morisi, Ordinario di Scienza politica Dipartimento di Scienze politiche e sociali, partendo dal suo intervento 'Il gioco come prospettiva plurale', sottolinea che l’85,3% dei giovani pistoiesi tra i 18 e i 28 anni non ha problemi di gioco, mentre il 9% presenta un comportamento di gioco problematico e il 6% ha già sviluppato una patologia.

 

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