Gratta e vinci e legge Balduzzi, Codacons chiede incontro

Il Codacons ha chiesto un incontro all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e a Lottomatica, in merito “alla carenza di informazioni e trasparenza sui Gratta e vinci venduti in Italia”.
L'associazione ricorda la “sentenza del Giudice di pace di Vallo della Lucania, che ha stabilito un rimborso da 3mila euro in favore di un giocatore poiché i tagliandi dei Gratta e vinci acquistati non riportavano né le probabilità di vincita, né le avvertenze sul rischio della dipendenza da gioco, un'azione appoggiata dal Codacons locale” e ritiene “indispensabile giungere a modifiche urgenti dei biglietti venduti nel nostro paese, affinché siano indicate in modo evidente le probabilità di vincita e sia garantita completezza dell’informazione ai cittadini. Ciò anche per evitare cause legali seriali da parte di alcuni avvocati del sud Italia, che hanno già comunicato l’intenzione di avviare una massa di ricorsi in favore dei giocatori.
Secondo i giudici, infatti, il contratto stipulato con le Lotterie nazionali si può ritenere nullo poiché "i biglietti, acquistati presso ricevitorie autorizzate, non recavano l’indicazione della probabilità di vincita e l’avvertenza sul rischio di dipendenza dalla pratica dei giochi con vincite in danaro", indicazioni che devono comparire sui tagliandi in base all’art. 7 del decreto Balduzzi.
Se Lottomatica e Monopoli di Stato non tuteleranno giocatori dando informazioni precise e garantendo massima trasparenza, sarà inevitabile una valanga di ricorsi da parte di chi ha speso soldi per i Gratta e vinci senza riuscire mai a vincere”.