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Dna: 'Impegno contro infiltrazioni anche nel gioco'

22 giugno 2017 - 10:29

Nella relazione della Direzione Nazionale Antimafia sulla lotta al fenomeno mafioso si parla anche di lotta al gioco illecito.

Scritto da Redazione
Dna: 'Impegno contro infiltrazioni anche nel gioco'

Anche il settore del gioco entra nella relazione della Direzione Nazionale Antimafia sulla lotta al fenomeno mafioso. “L’impegno complessivo della Dda di Bologna è cresciuto sensibilmente, almeno di pari passo con il progressivo radicarsi nel territorio delle due più pericolose manifestazioni di criminalità organizzata e, precisamente, quella dei casalesi e della ‘ndrangheta, e del loro insinuarsi nei settori dell’edilizia, del gioco d’azzardo, dei trasporti e del traffico di sostanze stupefacenti”, si legge.

La Dna aggiunge poi che “la mafia lucana e, in particolare, quella potentina, sta sviluppando una spiccata capacità ad intrecciare rapporti, prevalentemente di natura corruttiva, con amministratori pubblici e politici locali, finalizzati ad ottenere più agevolmente appalti per servizi ed opere pubbliche e, quindi, compiere un salto di qualità verso un pieno inserimento nell’economia locale; a ciò si aggiunga la dimostrata attitudine ad effettuare lucrosi investimenti, in particolare nel settore delle scommesse e del gioco d’azzardo". 
In Piemonte, "la ‘ndrangheta, oltre ad essere impegnata nei più classici ambiti criminali - dal traffico di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, all’attività usuraria ed al controllo del gioco d’azzardo - ha evidenziato anche una grande propensione ad operare nel campo dell’edilizia sia pubblica sia privata, con particolare interesse alla partecipazione, occulta, nelle grandi opere".
A Roma e nel Lazio "i settori in cui le mafie continuano ad investire i propri capitali sono rappresentati soprattutto dall’edilizia, dalle società finanziarie e immobiliari, e – nell’ambito del commercio – dall’abbigliamento, dalle concessionarie di auto, dalla ristorazione, dalle sale da gioco". Al ricorso alla "fittizia intestazione di beni ed attività da parte di esponenti mafiosi non presenti con continuità sul territorio romano in favore di soggetti 'puliti', spesso imprenditori/operatori commerciali, che invece vi operano stabilmente, e alla compartecipazione sociale “a distanza”, attraverso la creazione di vere e proprie società di fatto, nella quale una parte della compagine, quella mafiosa, per non essere riconosciuta come tale, resta occulta e 'lontana', si sono aggiunte nuove forme, più evolute, di investimento delle ricchezze mafiose: famiglie della camorra ma soprattutto cosche della 'ndrangheta stanno esportando nel tessuto socio-economico nuovo e ricco di potenzialità, come quello romano, interi “affari”, allocando e più spesso replicando attività quali, in particolare, la commercializzazione delle sostanze stupefacenti ovvero la gestione delle sale gioco e delle slot machines".
Nel palermitano "le attività illecite perseguite dall’organizzazione mafiosa sono state quelle tradizionali quali l’imposizione del 'pizzo' alle attività commerciali e alle imprese impegnate in lavori pubblici o anche privati come nel caso dell’edilizia, l’infiltrazione in ogni settore dell’attività economica e finanziaria che consenta il fruttuoso reinvestimento e la mimetizzazione del denaro sporco, frutto delle attività squisitamente illecite come accade in particolare per i centri scommesse di gioco".
Nella provincia di Napoli "Altro settore da tempo eletto dalle organizzazioni camorristiche ad uno degli ambiti entro i quali appare più conveniente reinvestire profitti criminosi è quello delle agenzie di scommesse che –per la sua peculiare ramificazione territoriale (che può corrispondere alla dislocazione delle singole agenzie di una determinata società di raccolta di scommesse sportive), oltre che per la stretta relazione con il gioco on-line, per sua natura, dematerializzato - spesso implica il coinvolgimento di più di un sodalizio criminale. Su questo terreno spesso si formano e consolidano alleanze o, viceversa, si consumano sanguinose rotture. L’ambito imprenditoriale in questione, al contrario di altri che vengono tradizionalmente assegnati all’interesse della camorra e che non presentano particolari difficoltà esecutive, richiede un certo grado di esperienza, anche – ad esempio- nei contatti con i referenti delle società che raccolgono scommesse sportive (per lo più straniere). E’ allora evidente che chi entri in relazione con un sodalizio camorristico per soddisfare tali finalità non può che rivestire almeno il ruolo di persona in grado di contribuire significativamente al rafforzamento economico dell’organizzazione e dello stesso suo incremento sotto il profilo della capacità – anche rispetto ad altri clan- di inserirsi in un circuito potenzialmente assai vantaggioso. La gestione criminale del gioco online si muove –in un certo senso- nel solco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il videopoker, l’interesse manifestato dalla camorra verso questo settore è stato ampiamente esplorato specie con riferimento al coinvolgimento della maggior parte dei clan napoletani e campani nelle attività delle medesime famiglie di imprenditori".
In particolare, "è emerso, ad esempio, che il sodalizio casalese, gestisce attraverso suoi affiliati (particolarmente esperti nel settore) in modo diretto - ed in contesti sempre più estesi, anche di livello internazionale - il gioco e le scommesse on line spesso attraverso sinergie con altre organizzazioni di tipo mafioso. Ciò attraverso sofisticate piattaforme informatiche che consentono di governare una mole rilevantissima di scommesse e giochi d’azzardo, che a sua volta, generano imponenti flussi finanziari verso le casse dell’organizzazione".

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