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Società in bancarotta, Gdf sequestra 3 milioni di euro e 200 slot

29 giugno 2017 - 13:29

La Guardia di Finanza di Catanzaro sequestra beni per 3 milioni di euro a società in bancarotta fraudolenta, tra cui circa 200 slot.

Scritto da Redazione
Società in bancarotta, Gdf sequestra 3 milioni di euro e 200 slot

 

Oltre 200 apparecchi da gioco, una sala bowling a dodici pistre, una villa di quindici stanze, vari immobili, somme di denaro nelle disponibilità degli indagati per un ammontare complessivo di circa tre milioni di euro. Sono alcuni dei beni sequestrati dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme e dal Sostituto Procuratore in esecuzione a un provvedimento cautelare personale e a un decreto di sequestro preventivo emessi dal Gip di Lamezia Terme su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone per i reati di bancarotta fraudolenta, omessa dichiarazione dei redditi e peculato.

 

In particolare, le Fiamme Gialle hanno notificato a due soggetti, coniugati, la misura del divieto temporaneo di esercitare ogni attività di impresa, mentre ad un terzo quella del divieto di esercitare la professione di commercialista.
 

I primi due soggetti, secondo quanto si legge in una nota della Gdf, "erano stati già colpiti nel novembre 2015 da misure interdittive nell’ambito dell’Operazione 'Tyche' con l’accusa di peculato, bancarotta fraudolenta, dichiarazione infedele e circonvenzione di incapace, commessi nell’ambito del fallimento della Caruso Group Srl,
società a loro riconducibile e operante nel settore della gestione di videogiochi ed apparecchi da intrattenimento. In quella circostanza, ai finanzieri non erano sfuggiti alcuni beni confluiti nella società lametina Automatic Games Srl, costituita dai due coniugi e poi dichiarata fallita nel 2014".
 

"L’approfondimento delle vicende legate al fallimento della Automatic Games Srl portava alla luce una serie di anomalie e artifizi contabili tesi a rendere difficilissima la ricostruzione del patrimonio e il movimento degli affari della società. Le  indagini coordinate da questo Ufficio, tuttavia, consentivano di accertare lo 'svuotamento' progressivo dei beni societari, in danno di creditori e Pubblica amministrazione, a favore della Casimò Entertainment Srl e di un’altra società riconducibile al marito. Detti beni, costituiti da un  impianto di bowling a 12 piste e numerosi apparecchi da intrattenimento (oltre 200 apparecchi da gioco tra slot-machine, flipper, carambole e altri), venivano, infatti, ceduti alla Casimò Entertainment Srl a titolo gratuito o a cifre irrisorie rispetto al prezzo di acquisto, di fatto rendendo la Automatic Games S.r.l. una mera 'scatola vuota' fino alla dichiarazione di fallimento", prosegue la nota.
 
 
Inoltre, riferiscono ancora i finanzieri, "dagli accertamenti svolti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria - Gruppo Tutela Economia - di Catanzaro sono anche emersi oltre 4 milioni e mezzo di euro 'scassettati', ovvero prelevati dagli apparecchi da gioco e mai transitati nelle casse della società fallita, tra i quali era computata anche la quota da versare all’erario quale concessionario per la tenuta di apparecchi da gioco con vincita in denaro (circa 48 mila euro).
Le condotte distrattive e la dissipazione del patrimonio societario venivano realizzate con il concorso del commercialista della società, che avrebbe fornito un considerevole apporto personale, gestendo la contabilità della Automatic Games Srl nella quale, tra l’altro, avrebbe registrato costi fittizi per oltre 2 milioni di euro allo scopo di abbattere
i ricavi e distrarre liquidità".
 

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