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Relazione Dia: 'Gioco illegale negli affari della criminalità'

26 luglio 2017 - 09:32

La Relazione semestrale della Dia sul secondo semestre 2016 parla anche di gioco illegale tra gli affari della criminalità.

Scritto da Sm
Relazione Dia: 'Gioco illegale negli affari della criminalità'

Nella relazione della Dia sul secondo semestre 2016, presentata al Parlamento, si evidenzia come in Sicilia "permane, altresì, l’interesse della criminalità verso il gioco d’azzardo, le scommesse e i videogiochi". 

Cosa nostra statunitense "risulta strutturata in maniera verticistica e ramificata innanzitutto nelle città di Philadelphia, Detroit, Chicago, New York e nelle regioni del New Jersey e del New England. Una commissione coordinerebbe l’operato delle diverse famiglie mafiose, attraverso la composizione dei contrasti interni e l’individuazione delle strategie criminali di interesse generale. Quest’ultime continuerebbero a rivolgersi verso il narcotraffico, le estorsioni, le frodi commerciali, la corruzione e l’infiltrazione nei più svariati settori dell’imprenditoria e della finanza, dove l’organizzazione si distingue per l’elevata capacità di inserirsi all’interno degli assetti societari. Una conferma, in tal senso, viene da una vasta operazione conclusa nel mese di agosto dall’F.B.I., che ha portato all’arresto di oltre 40 soggetti ritenuti affiliati a storiche famiglie di cosa nostra statunitense. Nel corso delle indagini, le Autorità federali hanno accertato, oltre alle attività estorsive connesse anche a prestiti ad usura, i forti interessi della rete criminale nel traffico di armi, nel contrabbando di sigarette, nel gioco d’azzardo e nelle frodi alle assicurazioni", si legge ancora.

Anche in Liguria "le investigazioni hanno disvelato il grande interesse degli appartenenti alle citate cosche per diversi settori 'strategici', quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse online".

In Campania, Puglia e Basilicata "sul versante dei giochi elettronici e delle scommesse on-line, ambito che registra gli interessi di tutte le consorterie criminali, segnali sul territorio portano a non escludere potenziali contatti e sinergie tra la criminalità garganica, lucerina, sanseverese e cerignolana con le ‘ndrine calabresi".
Secondo la Dia "i settori sui quali si potrebbero continuare a rivolgere le attenzioni dell’imprenditoria mafiosa sono quelli delle costruzioni e del mercato immobiliare, della logistica e del trasporto su gomma, della filiera alimentare e della grande distribuzione, del turismo, della gestione del ciclo dei rifiuti nonché, di particolare attualità, quello delle scommesse e dei giochi online". In Puglia e Lucania "le attività criminali più diffuse risultano essere l’usura, le estorsioni e lo spaccio di sostanze stupefacenti, cui va progressivamente assommandosi la gestione del gioco illecito, anche attraverso l’imposizione ai commercianti di apparecchiature manomesse".
Anche nella criminalità romana "risultano coabitare infatti altre forme di criminalità, organizzata e comune, dedite al narcotraffico, ma anche alle estorsioni, all’usura, alle truffe e al gioco illegale".

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